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domenica 22 aprile 2012

Roma, Progetto o scherzetto?


Ci risiamo. La Roma incassa l'ennesima sconfitta stagionale, la tredicesima ad essere precisi, ovviamente escludendo le coppe. Purtroppo ancora una volta con un risultato umiliante. E' chiaro che perdere con questa Juve ci puo' stare, quello che però proprio non riesce ad andar giu' è il modo in cui anche questa debacle è maturata. La notizia che Totti non sarebbe stato della partita ha immediatamente risollevato enormi dubbi su di una gestione tecnica apparsa ancora una volta confusa e infelice. Il rispolvero di Perrotta e l'esclusione di Lamela e Bojan a vantaggio del rientrante, ma non del tutto recuperato Borini, ha fatto il resto. Il match è durato appena 7 minuti, il tempo per Vidal di prendersi gioco di una retroguardia apparsa ancora una volta in evidente imbarazzo. L'espulsione di Stekelenburg ed il conseguente rigore realizzato da Pirlo ha scritto la parola fine già alla mezz'ora della prima frazione di gioco. Da lì in poi è stata tutta una snervante attesa per il fischio finale, unica possibilità per la squadra di salvare quantomeno la faccia. Dopo il quarto goal, realizzato nella ripresa da Marchisio, è stato ancora piu' umiliante assistere al turn over di Conte per risparmiare energie in attesa di avversari piu' impegnativi. Ancora una volta Luis Enrique ci ha messo del suo nell'attirarsi addosso le ire della tifoseria. Se si fosse limitato a schierare la formazione "tipo" senza azzardare improbabili riabilitazioni, sono certo che un'eventuale sconfitta sarebbe stata comunque digerita diversamente. Alle parole non sono invece seguiti i fatti. Dire in conferenza "non firmerei per il pareggio" e poi presentarsi nella maniera piu' accorta possibile nella tana della Juve è stato senz'altro l'ennesimo errore di una stagione che continua ad esserne maledettamente accompagnata. Soltanto la mediocrità del nostro campionato e delle squadre che ci precedono tiene ancora in corsa una squadra che sta meritando poco o nulla un'eventuale partecipazione nell'Europa che conta. Fatto salvo il fatto che l'allenatore è sicuramente il primo responsabile, esonerare i calciatori dalle loro responsabilità non sarebbe onesto. Troppi giocatori continuano a dimostrare gara dopo gara di non meritare di indossare la nostra maglia. Se si vuole provare ad invertire rotta nella prossima stagione dalla rosa attuale bisognerà eliminare almeno una decina di calciatori, fallimentari almeno quanto il tecnico asturiano. E' ora che la società faccia comunque chiarezza su una situazione che comincia a scricchiolare, dato che a quanto pare anche il "mai schiavi del risultato" che campeggiava su uno striscione della Sud ad inizio stagione sembra stia sbiadendo giorno dopo giorno, per lasciare spazio al piu' classico dei "che sarà sarà".