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sabato 31 dicembre 2011

Bye bye Borriello



Dopo appena una stagione e mezza in maglia giallorossa, Marco Borriello fà le valigie ed è ormai pronto ad approdare alla Juventus di Conte. Breve ma intenso il rapporto tra il numero 22 e la tifoseria che lo ha apprezzato e sostenuto fin dalle sue prime apparizioni. Borriello ha saputo ricambiare il nostro affetto con una prima stagione da incorniciare, contribuendo a regalare alla squadra un piazzamento dignitoso in un'annata maledetta. Indimenticabili le sue reti al Milan a San Siro e nella magica notte di Champions contro il Bayern terminata in trionfo. Purtoppo il rapporto con Luis Enrique non è mai decollato e, la prospettiva di passare una stagione in panchina, nell'anno degli Europei, ha tolto ogni speranza a chi puntava sulla permanenza dell'attaccante napoletano a Roma.
Il reparto offensivo della Roma ha sicuramente perso un tassello importante che speriamo possa essere rimpiazzato al meglio. A Marco vanno comunque i nostri ringraziamenti per la professionalità che non è mai mancata nemmeno nei momenti piu' difficili della sua avventura romana. In bocca al lupo Jack Sparrow, ma che a crepare sia la zebra.

giovedì 22 dicembre 2011

Totti, Il regalo piu' grande

Gioca, illumina e si diverte. Questo è il capitano formato pre-natalizio ed è il regalo piu' bello da trovare sotto l'albero. Non puo' essere un caso se, da quando è tornato alla guida della squadra, la Roma ha come per incanto trovato i giusti ritmi per dare nuova linfa alla propria stagione. Nonostante un avvio di stagione quantomeno turbolento, nel quale il rapporto con Luis Enrique sembrava tutto fuorchè idilliaco, Totti ha dimostrato ancora una volta, semmai ce ne fosse bisogno, cosa vuol dire essere un capitano. Le sue dichiarazioni dopo la splendida vittoria di Napoli, con relativa dedica al tecnico asturiano, fanno capire quanto Francesco si sia calato completamente nel nuovo progetto e quanto creda fermamente nella sua riuscita. Nel 2012 la Roma ripartirà ancora una volta dal suo numero 10, gli anni passano e passano i giocatori, ma fortunatamente il nostro capitano sarà ancora con noi pronto a guidarci in nuove battaglie.

mercoledì 14 dicembre 2011

Chi non ti ama non ti merita



Chi dopo tutto quello che hai rappresentato e continuerai a rappresentare in eterno per la storia dei nostri colori riesce ancora a non provare vergogna nel criticarti per un rigore sbagliato non può in alcun modo ritenersi tifoso della nostra maglia. La nostra capitano, di noi migliaia di tifosi che ti amiamo e che ci riteniamo fortunati ad essere vissuti nella tua stessa epoca e la tua maglia, che hai onorato oltre 600 volte  e della quale sei e sarai per sempre il simbolo indiscusso. Se a qualcuno tutto questo non và giu' non puo' essere un nostro problema, di nemici ne abbiamo sempre avuti tanti, l'importante è saperli  riconoscere, specie quando fanno finta di essere come noi. Ma mio capitano credimi non lo saranno mai e non sanno neppure cosa si perdono.

Napoli - Roma, Quel Giugno del 2001



Sono passati oltre 10 anni da quel 10/06/2011, in cui Napoli e Roma si trovarono di fronte al San Paolo, con i partenopei ad inseguire una improbabile salvezza ed i giallorossi alla ricerca della matematica certezza di essere nuovamente i piu' forti d'Italia. Circa 15000 tifosi romanisti invasero la città ospitante, come era ampia consuetudine in quella stagione nella quale ogni trasferta della Roma era accompagnata da esodi di massa. Pomeriggio infuocato in tutti i sensi sia per la terribile afa che per l'incredibile tensione che accompagnò tutto il pre ma soprattutto il post-gara. Inutile tornare sui fatti, chiunque abbia avuto la fortuna-sfortuna di essere là quel giorno sa di cosa parlo. Il risultato non premiò nessuna delle due contendenti, il successo della squadra di Capello fu rimandato alla settimana successiva nella nostra città e col senno di poi mi sento di poter dire meglio così. La speranza è comunque quella di poter rivedere finalmente un settore ospiti ribollente di passione come 10 anni fa, noi il nostro scudetto lo vincemmo quel giorno.

martedì 13 dicembre 2011

Sempre al tuo fianco Capitano



Francè non aver paura di tirare un calcio di rigore non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore. Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall'altruismo, dalla fantasia...E TU NE HAI DA VENDERE!!!

lunedì 12 dicembre 2011

Roma - Juventus, Vi vogliamo così



Serata indimenticabile, la partita perfetta , il godimento assoluto. Juventus sconfitta e umiliata, prestazione superba di tutta la squadra, su tutti il capitano ed il suo scudiero dell'epoca, Cassano.
Già un'altra epoca, perchè nel frattempo la Roma ha cambiato mille volte volto, speriamo che stasera almeno per i 90 minuti della gara, come per magia, avremo la possibilità di riammirare in campo quantomeno la grinta e la determinazione di quella fantastica notte di calcio, sarebbe senz'altro sufficiente. Noi saremo lì ancora una volta...fate in modo di esserci anche voi!!!

Roma, Il cuore c'è ma ancora non basta

"Mai una gioia". Uno stendardo diventato, nostro malgrado un tormentone per il tifoso giallorosso. Eppure stasera sembrava tutto andare per il verso giusto, nonostante una formazione iniziale che doveva fare i conti con assenze pesantissime e nonostante davanti avessimo una Juventus ancora imbattuta quest'anno. Per tutti questi motivi alzi la mano chi all'inizio non avrebbe firmato col proprio sangue pur di non perdere la terza partita consecutiva. I fischi all'indirizzo di Luis Enrique, alla lettura delle formazioni, sono arrivati impetuosi a sancire tutto sommato una mancanza di "schiavitu' nel risultato" per molti apparentemente esistente solo a parole. Ma la Roma di stasera sembrava tutto fuorchè rassegnata a stendere il tappeto rosso ai bianconeri. Il goal di De Rossi, schierato come centrale di difesa, ha immediatamente suonato la carica scaldando un Olimpico già sufficientemente carico di adrenalina. La reazione della Juve è stata rabbiosa, veemente ma poco incisiva, grazie alle capacità della difesa giallorossa di rintuzzare, anche se non senza qualche imprecisione, ogni tentativo di rimonta. La prima frazione si è così conclusa con la squadra di Luis Enrique meritatamente in vantaggio e tutto sommato mai troppo in affanno se non un paio di occasioni ben amministrate da Stekelenburg. Nella ripresa il canovaccio tattico della partita è apparso invariato anche se la Roma è stata piu' abile nel ripartire alleggerendo così la pressione della Juventus. Quando la fase piu' delicata sembrava superata ecco invece arrivare la rete di Chiellini a rovinare tutto rimettendo in discussione il risultato. Ma quando un minuto dopo, mentre il settore che ospitava il tifo juventino ancora ribolliva, Orsato ha fischiato il primo penalty stagionale per i giallorossi, la convinzione che la fortuna avesse finalmente ritrovato la vista è stata netta. Ma purtroppo questo finale non si addice alla nostra storia. Ecco così che l'appuntamento con il primo goal dell'anno di Totti è stato rinviato dalle mani giganti di Buffon capace di respingere un tiro dal dischetto a dire il vero tutt'altro che irresistibile. L'ultima parte del match è stata infine caratterizzata dalla confusione tattica e il goal della vittoria sembrava potesse arrivare da un momento all'altro in favore di una delle due contendenti.  L'occasione probabilmente piu' propizia è capitata ancora una volta sui piedi del capitano, al termine di una cavalcata solitaria di Lamela, ma evidentemente quella di oggi non era la giusta serata. Il pari alla fine appare come il risultato piu' giusto, anche se il rimpianto per non aver sfruttato al meglio i match ball capitati in nostro favore rimane difficile da digerire. Un pizzico di fortuna in piu', quantomeno per l'irriverenza mostrata nei confronti dei piu' accreditati avversari, non avrebbe certamente guastato. Un passo in avanti, anche se piccolo, è comunque stato fatto,  il cuore oltre l'ostacolo è stato gettato, piu' di così, per ora, rimane onestamente ancora difficile fare.

sabato 26 novembre 2011

Roma, Io sto con Luis Enrique


Perdere non piace a nessuno e la quinta sconfitta in dodici partite sembra aver insinuato nel tifoso romanista il germe della rassegnazione. Già pochi istanti dopo il fischio finale della gara con l'Udinese è immediatamente  cominciata la caccia al capro espiatorio per un avvio di stagione che non puo' di certo definirsi soddisfacente. Il credito concesso a Luis Enrique sembra essersi nuovamente ridotto al minimo. Che Roma non sia una piazza facile siamo i primi a riconoscerlo, ma il rischio che di questo passo possa diventare una piazza impossibile và assolutamente scongiurato. Riuscire a vedere il bicchiere mezzo pieno in questo momento è sicuramente impresa ardua ma vederlo totalmente vuoto sarebbe davvero ingiusto. Il lavoro e la crescita della squadra è oggettivamente sotto gli occhi di tutti. L'idea di calcio che si sta cercando di importare a Roma è affascinante ma allo stesso tempo incredibilmente difficile da digerire. La squadra giallorossa è un cantiere aperto e chiederle di essere da subito bella ed efficace e soprattutto vincente è chiaramente un'utopia. Già da gennaio il gruppo dovrà iniziare ad essere puntellato in quei ruoli dove le alternative, specie in caso di infortuni e squalifiche, non possono mancare. Prima o poi il modo di giocare imposto dall'allenatore spagnolo verrà metabolizzato completamente. Quando il nuovo impianto di gioco sarà stato ampiamente collaudato e le fondamenta della squadra saranno solide tutto diventerà improvvisamente piu' chiaro. Al momento vedere la luce in fondo al tunnel sembra essere soltanto un esercizio per inguaribili ottimisti, ma è nostro dovere continuare a provarci. 

domenica 20 novembre 2011

Pjanic - Gago e la Roma và


Serata di freddo e di soddisfazione allo stadio Olimpico. La Roma batte il Lecce e agguanta in solitaria il quinto posto in classifica. Come ci ha ampiamente abituati, in questa stagione, la squadra di Luis Enrique ha espresso un buon calcio caratterizzato dall'ormai consueto possesso palla, purtoppo però anche stasera si è senza dubbio raccolto meno di quello che si meritava e su questo bisognerà assolutamente continuare a lavorare. La partita ha fatto all'inizio fatica a sbloccarsi, merito di un Lecce ben organizzato in difesa dall'ex giallorosso Di Francesco e colpa di una manovra, quella della Roma che si sviluppava troppo in orizzontale. Per fortuna che stasera l'asse De Rossi - Taddei, schierato ancora una volta terzino sinistro, sembrava funzionare alla perfezione. Ed è stato proprio grazie ad uno splendido duetto tra i due che Pjanic ha potuto realizzare la sua prima rete con la maglia giallorossa appoggiando in rete da due passi. Il raddoppio di Gago giunto all'inizio del secondo tempo sembrava aver messo definitivamente in ghiaccio il risultato. Poco dopo Lamela, stasera accesosi a sprazzi,  ha avuto sul piede la palla del match, terminata però al lato nell'incredulità generale. Il resto della gara sembrava destinato ad essere un'esibizione delle qualità della squadra, ma si sa che nel calcio la pelle dell'orso non và mai venduta prima. A conferma che è sempre la Roma a fare e disfare tutto anche il goal che ha improvvisamente riacceso le speranze del Lecce è stato firmato da un giocatore ancora di nostra proprietà, Bertolacci, confermando il fatto che con la squadra giallorossa non si puo' mai stare tranquilli, specie nel finale. L'ingresso di Totti in campo a quasi due mesi dall'ultima apparizione ha contribuito a rendere maggiormente pungente l'attacco della Roma. Osvaldo ha provato a togliere un pò di ansia dai nostri cuori mettendo a segno una rete che per coordinazione e bellezza è stato un delitto annullare. Fortunatamente il triplice fischio è arrivato poco dopo senza brutte sorprese, permettendo alla Roma di cogliere una vittoria importante che la rimette in corsa per posizioni di maggior prestigio. Venerdì sera ad Udine sarà una prova importantissima per dare continuità al gioco e soprattutto ai risultati, la squadra vista stasera, apparsa in netta crescita, non puo' che renderci fiduciosi.

sabato 29 ottobre 2011

Roma, A testa alta

 A testa alta usciamo dal campo stasera e a testa alta dobbiamo immediatamente ripartire. Un'altra sconfitta, la terza nelle ultime quattro partite, da analizzare e da digerire. Troppo giovani, troppo ingenui, troppo disattenti davanti ad un Milan troppo piu' esperto di noi. Sono queste le partite che presentano alla Roma di Luis Enrique un conto salatissimo da pagare, il conto della rivoluzione iniziata a Trigoria qualche mese fa. Sotto sotto ci avevamo sperato e forse creduto in una stagione piu' ricca di soddisfazioni. Perchè è nell'indole del vero romano il non sentirsi inferiore a nessuno, perchè è nella nostra natura provare sempre a vincere e non soltanto a partecipare. Ma purtroppo eravamo altrettanto consapevoli che sarebbe stato maledettamente difficile, che nessuno ci avrebbe regalato nulla e che avremmo dovuto soffrire insieme ai nostri ragazzi chiamati ad un compito che si sta dimostrando per ora piu' grande di loro. La tentazione di prendersela con tutto e tutti dopo serate come questa è davvero forte. Vorremmo prendercela con Luis Enrique per non essere stato ancora in grado di plasmare una Roma in grado di essere competitiva fin da subito. Vorremmo prendercela con i giocatori, capaci di trovare la cattiveria giusta per aggredire gli avversari soltanto nel secondo tempo, dopo essere andati due volte sotto per colpa di imperdonabili disattenzioni difensive. Vorremmo prendercela con l'arbitro per quell'atteggiamento fastidiosamente permissivo nei confronti dei rossoneri. Vorremmo prendercela con noi stessi per essere troppo innamorati di questa maglia a tal punto da rovinarci il fine settimana dopo ogni ko subito. Potremmo prendercela con qualsiasi cosa, ma nulla servirebbe a cancellare come d'incanto tutti i problemi che in questo momento ci affliggono. L'unica cosa che possiamo davvero fare è sempre la stessa, è la cosa che da sempre ci riesce meglio, continuare a stare vicino alla squadra come è nella nostra tradizione, perchè è la nostra storia a insegnarci che i tempi cupi dalle nostre parti non sono mai durati in eterno.

mercoledì 26 ottobre 2011

Roma, Che beffa

Purtroppo è successo di nuovo. Ancora una volta, dopo quella con la Lazio, la Roma è costretta ad incassare una sconfitta nei minuti finali. Stasera però la beffa sarà probabilmente ancora piu' pesante da digerire. Per lunghi tratti della gara abbiamo potuto ammirare la Roma piu' bella della stagione. Specialmente nel primo tempo si è vista una squadra ordinata e aggressiva al punto giusto, capace di costringere insistentemente il Genoa nella propria metà campo. Almeno in due occasioni, una conclusa da un diagonale di Borini e l'altra con un colpo di testa a botta sicura di Gago, l'urlo di gioia ci è rimasto strozzato in gola. La squadra di Malesani, allenatore che ha ancora il coraggio di definirsi un'offensivista, è rimasta in tutti gli attacchi della Roma con dieci uomini sottopalla, sfoggiando un catenaccio di italica memoria. Unica arma offensiva del Genoa erano le ripartenze in contropiede. Proprio in una di queste rare occasioni, partita da un errore di impostazione di Heinze, i rossoblu' hanno trovato con Jankovic uno dei vantaggi meno meritati della storia del calcio. La Roma ha accusato ma non si è scomposta e nel secondo tempo, seppur in maniera leggermente meno ordinata, rispetto alla prima frazione, ha comunque tenuto costantemente in mano il pallino del gioco, cercando il pari con ogni soluzione. Luis Enrique ha schierato negli ultimi venti minuti una squadra ultraoffensiva nel disperato tentativo di raddrizzare il risultato. Quella che sembrava ormai diventata una missione impossibile è improvvisamente diventata realtà quando Borriello, subentrato a Perrotta, si è infilato nell' area di rigore avversaria servendo a Borini un assist al bacio per il suo primo goal nella massima serie. A quel punto tutti noi abbiamo visto palesarsi una, fino a poco prima, insperata possibilità di vittoria che ci avrebbe tenuto nei piani alti della classifica. Purtroppo è ormai noto che del dio del calcio non esiste neppure l'ombra, ecco quindi andare in scena, a due minuti dal novantesimo, quello che rimarrà in corsa fino alla fine per accaparrarsi lo scettro del goal piu' brutto dell'anno firmato dallo stinco di Kucka. La delusione per un risultato ingiusto è chiaramente cocente, di buono c'è senz'altro la prestazione di quella che oggi è apparsa finalmente come una squadra con una chiara identità di gioco. Note negative della serata le prestazioni di Bojan e di Lamela. I due giovani talenti giallorossi non sono riusciti ad incidere sulla gara come le loro potenzialità richiedono. Certo che se l'argentino avesse insaccato di testa poco prima di uscire dal campo, la sufficienza sarebbe comunque stata raggiunta di diritto. Non c'è comunque tempo per i rimpianti, sabato sera all'Olimpico arriva il Milan campione d'Italia, quale migliore occasione per provare a prenderci una rivincita che siamo certi di meritare?

venerdì 21 ottobre 2011

Roma - Baldini, Ricominciamo


Smaltita la delusione post-derby e soprattutto rientrato l'allarme post-naufragio, Roma ha indossato di nuovo il vestito migliore per accogliere il suo figliol prodigo. Franco Baldini è finalmente tornato a casa. Una tirata di orecchie rimane d'obbligo, perchè le motivazioni addotte per giustificare quello che, questa estate, è parso a tutti come un ingiustificabile attacco a Totti, continuano a non convincere. Ma questa ormai è acqua passata, speriamo che la definitiva pietra sull'accaduto sia stata già depositata  ieri con quella stretta di mano tra il capitano e lo stesso Baldini che ha immediatamente fatto il giro del web. Il saggio perdona ma non dimentica, questo deve essere il motto che ogni tifoso che ha a cuore le sorti della squadra giallorossa deve tenere bene a mente. Non si può negare una seconda possibilità all'ex direttore sportivo del terzo scudetto della Roma, scudiero di mille battaglie del mai dimenticato presidente Sensi. Baldini è tornato speriamo per restare a lungo. La Roma ha bisogno di uomini della sua esperienza, capaci di guidare quella che rimane una proprietà straniera in un' avventura lunga e piena di insidie come quella del calcio italiano. Gli anni passati all'estero con la nazionale inglese non possono che avere arricchito ulteriormente il suo bagaglio professionale, già pronto per essere messo a disposizione della società. Baldini non solo fà parte del nuovo progetto, ma può esserne definito parte integrante, dato che è ormai chiaro a tutti che la maggior parte delle decisioni importanti di questo inizio stagione sono state partorite dalla sua mente. In una squadra e specialmente in una squadra di calcio c'è sempre bisogno di fuoriclasse, ma è altrettanto importante averne anche ai posti di comando, Franco Baldini è senza dubbio uno di questi.

domenica 16 ottobre 2011

Alla Lazio il derby del pianto


Prima o poi doveva succedere, purtroppo è successo nel modo che brucia di più, quando un pareggio improvvisamente diventato d'oro sembrava ormai conquistato. Eppure tutto era cominciato nel modo migliore e il goal di Osvaldo, con tanto di maglietta celebrativa per il capitano, perfettamente imbeccato da Pjanic,  dopo una manciata di minuti dal calcio d'inizio, sembrava far presagire un epilogo diverso. Purtroppo invece la squadra di Luis Enrique non è mai riuscita a prendere costantemente in mano il pallino del gioco, nonostante di fronte ci fosse un avversario con evidenti limiti tecnici. Ecco allora che piano piano la Lazio ha avuto modo di riprendere coraggio e seppur in maniera molto confusa ha provato a reagire non riuscendo comunque mai, almeno nel primo tempo, a creare il benchè minimo pericolo dalle parti di Stekelenburg. A dire il vero l'occasione più ghiotta per il raddoppio è capitata ancora una volta sui piedi di Osvaldo, purtroppo non altrettanto preciso come in occasione della prima realizzazione. Il sostanziale equilibrio della gara è stato improvvisamente rotto nel secondo tempo quando un ingenuo Kjaer ha dato modo a Brocchi di esibirsi in un tuffo che avrebbe raccolto punteggi altissimi perfino alle Olimpiadi. Il condizionatissimo Tagliavento è apparso addirittura ansioso di fischiare la massima punizione in favore dei biancazzurri liberando, speriamo definitivamente, il popolo laziale dall'eterno complesso di persecuzione che lo affligge. Il pareggio dal dischetto di Hernanes dopo la conseguente espulsione del biondo danese ha improvvisamente indirizzato la partita nel binario piu' giusto per la squadra di Reja. Da quel momento in poi la Lazio ha cercato il goal del vantaggio con più convinzione, sfiorandolo in due occasioni prima con Cissè e poi con Klose per poi raggiungerla nel finale con un goal dello stesso Klose sul filo del fuorigioco. Le recriminazioni potrebbero essere tante, ad esempio ovviamente ci sarebbe molto piaciuto poter disputare questo derby in parità numerica fino alla fine e vedere come sarebbe andato a finire. Attaccarsi però a questa e ad altre piu' discutibili decisioni di Tagliavento sarebbe cosa da laziali, quindi preferiamo soprassedere. Certo la serenità dell'arbitro è stata messa tutta la settimana a dura prova dalla frustrazione dei tifosi biancocelesti ancora una volta alle prese con fantasiose teorie di complotto ai loro danni. Ci piace sottolineare come lo "stile" di cui tanto qualcuno ha voluto riempirsi la bocca prima e durante questo incontro si è visto in particolar modo al fischio finale, dove per la prima volta dopo cinque derby non abbiamo dovuto assistere a deplorevoli risse sul prato di gioco. Merito questo del fatto che i giocatori della Roma hanno saputo accettare il verdetto del campo non lasciandosi andare ad isterismi tipici della compagine di Reja. La sconfitta è senza dubbio bruciante ma deve servire da stimolo per ripartire subito, mettiamoci questo derby alle spalle e cominciamo a pensare al Palermo, la stagione è ancora lunga e le sorprese non mancheranno...e  nemmeno le rivincite.

sabato 15 ottobre 2011

Roma vs Lazio, Tutto pronto per il derby



Ormai siamo in dirittura d'arrivo, ancora un giorno e a Roma andrà in scena l'evento più atteso dalle tifoserie di Roma e Lazio, il derby della capitale. La squadra giallorossa si presenta a questo nuovo appuntamento con i rivali storici potendo vantare una striscia di cinque vittorie consecutive, nelle ultime cinque sfide, che ancora fanno schiumare rabbia dalle bocche biancazzurre. Tra i protagonisti, a causa di un malanno muscolare, mancherà purtroppo il simbolo indiscusso di questa partita, Francesco Totti. Fu proprio il capitano a decidere l'ultima edizione con una fantastica doppietta sotto la pioggia che mandò in estasi il popolo giallorosso. Totti per ora si è limitato a prendersi gioco del povero Reja, deciso più che mai a scrollarsi di dosso l'etichetta di "uomo derby", ovviamente in negativo, speriamo in caso di vittoria di poter assistere al sequel. Domani gli esordienti in campo saranno numerosi da ambo le parti, l'augurio è che soprattutto i nuovi arrivati tra le fila della Roma capiscano subito che quella con la Lazio non potrà mai essere una partita come le altre e per questo và giocata con la massima concentrazione. Primo derby anche per Luis Enrique, le quotazioni dell'allenatore spagnolo dopo le due vittorie di fila con Parma e Atalanta sono in crescita,  un' eventuale tris con la Lazio non potrebbe far altro che aumentare il feeling con l'ambiente. L'aver disputato da giocatore, come Bojan del resto, "el clasico" di Spagna tra Real Madrid e Barcellona non lo renderà comunque immune dall'impatto con l'Olimpico di domenica sera... il primo derby non si scorda mai.

giovedì 29 settembre 2011

Roma-Atalanta, Emozioni dal passato


Soltanto due stagioni fa Roma-Atalanta era incredibilmente diventata la partita del sorpasso. La lunga rincorsa della Roma di Ranieri contro l'Inter del nemico Mourinho era arrivata ad un punto di svolta. La squadra giallorossa aveva il vantaggio di giocare quella partita conoscendo già il risultato dei nerazzurri, impattati in un imprevisto pareggio a Firenze nell'anticipo del sabato sera. La Roma non fallì l'occasione e per due settimane si ritrovò meritatamente in vetta alla classifica regalando un sogno a tutti i suoi tifosi, un sogno purtroppo infranto dalla Sampdoria di Cassano ma soprattutto di Pazzini, a sole due giornate dal termine del campionato. Sabato la nuova sfida tra le due compagini non avrà sicuramente la stessa importanza, ma resta comunque una sfida fondamentale per dare continuità alla vittoria di Parma e poter così provare a rilanciare le ambizioni della nuova Roma di Luis Enrique. Solo una cosa siamo certi sarà uguale a quella emozionantissima partita dell' Aprile 2010, il calore della nostra Sud.

martedì 27 settembre 2011

Sei tu che dai speranza a una città che dai orgoglio e dignità



AUGURI AL NOSTRO IMMENSO CAPITANO!

lunedì 26 settembre 2011

Auguri capitano, Leggenda di Roma




"Quello che sei per me è inutile spiegarlo con parole" recitava il testo di una canzone di qualche anno fa ma quello che sei per Roma e per la sua gente è difficile soltanto da immaginare. Oggi compi 35 anni, circa 20 dei quali passati con indosso, come una seconda pelle, la maglia del nostro cuore e del tuo. Quella maglia e quei colori che abbiamo amato fin da quando ne abbiamo ricordo e che tu hai avuto il merito di onorare stagione dopo stagione. Onorarla fino a diventarne il simbolo indiscusso, il leader assoluto. Per farlo hai dovuto anche superare momenti difficili, momenti nei quali hai forse anche avuto la tentazione di mollare tutto per andare a raccogliere lontano da qui i frutti del tuo sconfinato talento, ma non l'hai fatto. Hai scelto di legare per sempre il tuo destino ai colori giallorossi e ciò ti rende unico e speciale. Qualcuno ha avuto la faccia tosta di ridurre tutto questo ad una mera questione di denaro, come se le occasioni di strappare contratti dorati in squadre ben più blasonate ti fossero mancate...non ti curar di loro, ma guarda e passa. Dal mondo del calcio avresti potuto avere tutto, gloria, trofei e altrettanti soldi, ma forse in fondo hai pensato che non ti sarebbe bastato ad essere realmente felice. Il tuo sogno da bambino era quello di vincere qui e hai avuto la possibilità di realizzarlo centrando da capitano uno scudetto che da queste parti mancava da 18 lunghissimi anni. "E' vostro, è vostro" con queste parole, pronunciate mentre reindossavi la maglia tolta dopo il goal al Parma quel magico pomeriggio del 2001, lo consegnasti simbolicamente al tuo popolo. Per tutto questo e per molto altro tu sei e sarai sempre il nostro vanto, il nostro orgoglio, ma siamo sicuri che per te la cosa che conta di più è semplicemente continuare ad essere il nostro capitano. Auguri Francè, Roma è con te.

domenica 25 settembre 2011

Roma, Finalmente una gioia

Foto Ansa
Era ora. La Roma torna finalmente a vincere anche se ancora non del tutto a convincere. Quella di stasera contro il Parma è una vittoria importantissima che servirà quantomeno a restituire un pò di tranquillità ad un ambiente improvvisamente finito sull'orlo di una crisi di nervi. L'inizio non è stato certamente dei migliori. La partita sembrava la fotocopia delle ultime apparizioni della Roma con un possesso palla spesso impreciso e privo di qualsiasi spunto interessante. Borini, nuovamente preferito a Bojan, e Osvaldo sembravano nuovamente destinati a dannarsi l'anima senza destare la benchè minima preoccupazione nella retroguardia avversaria. Quando l'argentino ha poi deciso di fallire un' occasione facile facile sulla botta da fuori area di Totti, respinta parzialmente da Mirante e dal palo, il tasso di rabbia del tifoso giallorosso ha raggiunto livelli di allerta assoluti. Buon per lui e per noi che la seconda frazione di gioco ha visto scendere in campo una squadra senza dubbio più vogliosa di riscattarsi. La manovra della Roma, anche per via della crescita di Pjanic decisamente migliore nella ripresa, ha iniziato miracolosamente ad essere più fluida. Ecco dunque arrivare l'occasione del riscatto per Osvaldo, abile a sfruttare un cross al bacio di Rosi con un colpo di testa andatosi imparabilmente ad insaccare nell'angolo sinistro della porta difesa da Mirante. La successiva mitraglia di Batistutiana memoria speriamo possa essere di buon auspicio. Partita finita? Macchè, con questa Roma non si può mai stare tranquilli. Sono d'obbligo i ringraziamenti all'egoismo di Biabiany che invece di servire un pallone semplicissimo a Giovinco per l'appoggio in rete, ha preferito tentare un diagonale fortunatamente finito in curva. Da segnalare due nitide occasioni capitate sui piedi di Osvaldo e di Totti, entrambe terminate di poco al lato. Nella seconda metà della ripresa c'è stato spazio anche per Bojan, apparso più tonico e propositivo rispetto alle precedenti prestazioni. Il recupero dello spagnolo ed il suo conseguente inserimento nella formazione titolare deve essere una priorità. Borini, nonostante il suo impressionante dinamismo, sembra essere ancora tecnicamente acerbo per diventare da subito un punto di riferimento nell'attacco giallorosso. Anche stasera prove da incorniciare per Totti e De Rossi, encomiabili per qualità e quantità, se continueranno su questi livelli ci sarà da divertirsi. Luis Enrique, almeno per questa settimana, potrà dormire tranquillo, la sua Roma ha dato qualche cenno di risveglio, auguriamoci che la nuova alba arrivi il più in fretta possibile, noi saremo qui ad aspettarla.

Parma-Roma, Emozioni indelebili




Era il 4 Febbraio del 2001, una partita rimasta scolpita nel cuore di tutti i tifosi giallorossi. Quello che la Roma andò ad affrontare al Tardini era un Parma appartenente alle cosiddette "sette sorelle", appellativo con il quale erano state ribattezzate le sette squadre che si contendevano il tricolore in quella stagione. Un match che esaltò soprattutto il carattere della squadra di Capello che, sotto di un goal dopo la prima frazione di gioco, seppe trovare la giusta determinazione per ribaltare il risultato nella ripresa. Protagonista assoluto di quella memorabile rimonta fu il re Leone, Gabriel Omar Batistuta. L'argentino realizzò due reti in fotocopia proprio sotto il settore occupato dalle migliaia di tifosi accorsi da Roma. Quel boato ancora riecheggia nelle nostre orecchie. Per questa, ma soprattutto per la partita di ritorno all'Olimpico che sancì la vittoria del terzo tricolore, quella con il Parma sarà per noi sempre una sfida carica di significati.  Anche stasera Parma sarà un crocevia importante per capire realmente di che pasta siamo fatti, siamo certi che mettendo in campo la stessa grinta e la stessa voglia di vincere del 2001 tutti ricomincerebbero ad avere paura di noi.

giovedì 22 settembre 2011

Roma, Così non va

Niente da fare. La nuova Roma targata Luis Enrique continua maledettamente a soffrire. Stasera doveva servire soltanto a sancire la tanto attesa riconciliazione con la vittoria che, nelle partite ufficiali, manca ormai dall'ultimo match casalingo della scorsa stagione contro la già retrocessa Sampdoria. Il Siena sembrava la giusta vittima sacrificale da immolare sull'altare della causa giallorossa. A quanto pare gli ospiti non erano esattamente dello stesso parere. Ci troviamo dunque a commentare un pareggio, peraltro subito ad una manciata di minuti dal termine, che ha gettato non poche ombre sul futuro della squadra. Il malumore della gente allo stadio al fischio finale è stato chiaro e manifesto. La tolleranza e la comprensione, mostrata dai tifosi, dopo la sconfitta interna con il Cagliari sembrano aver già lasciato il posto alla rabbia ed alla delusione. Colpa probabilmente di un modo di giocare che, per ora, lascia soltanto intravedere possibilità di successo. Un possesso palla che mai riesce a tradursi in una chiara occasione da rete. Eppure finalmente oggi eravamo riusciti ad assistere alla prima realizzazione non scaturita da calcio piazzato. Il goal di Osvaldo, su assist di Borriello, sembrava in grado di poter scuotere l'attacco giallorosso dal torpore di questo avvio di stagione. Purtroppo l'illusione non è durata molto. Gli esterni non esterni della Roma continuano a non convincere. Tutte le manovre della squadra si interrompono inevitabillmente appena superata la trequarti avversaria. Totti continua a non trovare un interlocutore alla sua altezza. Le pur numerose incursioni sulle fasce non hanno mai prodotto un cross degno di nota. Oltre al goal, tra le occasioni propizie per la Roma, si segnalano soltanto una sventola da fuori del bosniaco Pjanic, terminata a fil di palo ed un diagonale del giovane Borini, subentrato nel finale ad un irriconoscibile Borriello. Decisamente troppo poco per una squadra che sta studiando da grande. Anche oggi lo spagnolo Bojan ha dovuto assistere all'intera gara dalla panchina, per lui soltanto qualche minuto di riscaldamento. Anche questa è apparsa una decisione quantomeno discutibile, considerati gli sforzi fatti dalla società per portare a Roma il giovane prodotto del vivaio del Barcellona. Vederlo relegato al ruolo di quinta punta dopo soltanto due giornate di campionato fa senza dubbio impressione. Parma è improvvisamente diventato un crocevia fondamentale per il prosieguo del cammino, sarà importante tenere gli occhi aperti, inciampare ancora potrebbe essere pericoloso.

sabato 17 settembre 2011

Inter - Roma, Ombre a San Siro

Fino a sole due stagioni fa questa era la sfida che portava allo stadio ed incollava al televisore migliaia di tifosi. L'incontro tra le due squadre decideva tutto quanto c'era da decidere riguardo il calcio in Italia. Quella alla quale, nostro malgrado, abbiamo assistito stasera è stata invece una delle partite più sgangherate mai disputate tra Inter e Roma da calciopoli in poi. La formazione iniziale mandata in campo da Luis Enrique ha subito messo a rischio le coronarie di molti tifosi giallorossi. La scelta di schierare Taddei e Perrotta come terzini, rispettivamente sinistro e destro, è apparsa subito come l'opera di un genio oppure di un folle. Fortunatamente questa coraggiosa innovazione tattica, a parte qualche comprensibile svarione, non ha causato danni irreparabili, grazie soprattutto alla pochezza degli attaccanti avversari. Già perchè se il buon Milito fosse stato questo anche nel 2009 la Roma potrebbe già vantare quattro titoli nazionali nel proprio palmares. Se poi aggiungiamo la prematura uscita di Stekelenburg ( a proposito in bocca al lupo al portierone olandese), grazie alla vena omicida del brasiliano Lucio, ed il conseguente ingresso di Lobont, il quadro aveva assunto proporzioni ancora più preoccupanti. Fortuna che il resto della retroguardia giallorossa era invece composto da un attentissimo Burdisso e da un Kjaer autore di una prestazione enorme sotto ogni punto di vista. In fase di contenimento è stato comunque importantissimo anche l'apporto di Daniele De Rossi, apparso finalmente di nuovo in grande spolvero. Il rientro a centrocampo di Pizarro ha sicuramente restituito alla manovra della Roma un protagonista fondamentale, ma l'intesa con Pjanic è ovviamente ancora tutta da costruire, tutto ciò si è tradotto in campo in un possesso palla spesso sterile e confuso. Nota dolente della serata è stato ancora una volta l'attacco, apparso lento, prevedibile e privo dello spunto necessario a superare una difesa tutt'altro che impenetrabile. Il più positivo dei tre è stato senza dubbio il giovane Borini, che non ha tremato minimamente al suo debutto dal primo minuto dinanzi alla Scala del calcio. L'ex giocatore del Parma, fino alla sostituzione, ha disputato una partita di grande impegno che oltre a renderlo pericoloso sotto porta in un paio di occasioni, gli ha permesso di essere spesso utile in fase difensiva in raddoppio a Perrotta. Purtroppo nemmeno Totti è riuscito ad emergere dalla mediocrità generale vista stasera in campo, la sua prestazione è stata condita da troppe imprecisioni in appoggio e da una vistosa difficoltà nell'arrivare al tiro, complice ovviamente anche la sua posizione spesso troppo arretrata. Il peggiore della serata è stato ancora una volta il neo acquisto Osvaldo. Le due occasioni piu' pulite per aggiudicarsi l'intera posta in palio sono nostro malgrado capitate sui suoi piedi, l'esito non è stato sicuramente dei migliori. L'argentino è apparso per lunga parte della gara un corpo estraneo alla squadra, mai capace di uno spunto interessante, troppo lento e farraginoso per essere vero, ma soprattutto per essere costato18 milioni. Speriamo che il tempo dia ragione a Sabatini per far si che Osvaldo non diventi il bidone d'oro del mercato 2011. Data la sconcertante prestazione del numero 9 della Roma, l'ingresso in campo di Marco Borriello è sembrato quanto meno intempestivo e soprattutto ai danni del giocatore sbagliato, Borini. La prima vittoria stagionale della Roma è dunque rimandata ancora una volta, Luis Enrique esce nuovamente a bocca asciutta, l'impressione è che onestamente, contro un Inter irriconoscibile, anche questa Roma in costruzione avrebbe potuto fare molto di più. Il cammino è ancora all'inizio, non è certamente tempo di processi, ma ci vuole una vittoria, speriamo arrivi domenica col Siena.

giovedì 15 settembre 2011

Roma, Avanti con Luis Enrique

Chi si aspettava che la rivoluzione appena iniziata in casa Roma ci avrebbe immediatamente dato la possibilità di ammirare una squadra bella e vincente sarà rimasto ovviamente deluso. Certo qualcuno potrà obiettare che per battere lo Slovan ed il Cagliari non servivano di certo prestazioni impeccabili, ma escludere a priori prevedibili difficoltà di ambientamento ad un sistema di gioco nuovo alla maggior parte dei giocatori in rosa sarebbe disonesto. Infatti, come abbiamo avuto modo di notare, di problemi ce n'è più di qualcuno. L'idea di calcio che la nuova società ha deciso di impiantare a Roma, scegliendo Luis Enrique come nuovo tecnico, è tutto fuorchè di facile applicazione. Mettiamoci pure che il tecnico spagnolo, al pronti via, ha subito sbagliato qualche mossa dal punto di vista della diplomazia, in particolare nei confronti di Totti, ed ecco che la pazienza di parte della tifoseria si è già ridotta al lumicino. Parecchi ne hanno praticamente già chiesto la testa. Eppure, nonostante i risultati chiaramente deludenti, qualcosa di buono, nel nuovo assetto tattico della squadra, si è già potuto intravedere. Tutti d'accordo che col possesso palla non si vincono le partite, ma quando a questo, inizierà ad aggiungersi una maggior concretezza sotto porta, siamo certi che ci sarà da divertirsi. Dal momento che, per fare un esempio, non vogliamo credere che i vari Bojan e Osvaldo siano quelli visti domenica all'Olimpico, diamo per scontato che ciò accadrà presto. Non dimentichiamo che in rosa ci sono undici giocatori nuovi e che sette di loro erano in campo contro il Cagliari. E' inevitabile che per diventare una squadra che ragiona e si muove come un unico blocco i pochi mesi avuti a disposizione sono decisamente insufficienti.  E' proprio in quest'ottica che la ribadita fiducia, da parte della società, nei confronti di Luis Enrique è stata sacrosanta. Abbandonare a se stesso il tecnico in un momento purtroppo già così delicato sarebbe da irresponsabili. L'impressione è che basti una vittoria a dare entusiasmo ad un gruppo che ha una gran voglia di dimostrare di poter essere protagonista. Coglierla a San Siro nell'anticipo di sabato contro l'Inter avrebbe un sapore ancora più dolce e sicuramente permetterebbe al tecnico asturiano di ritagliarsi un piccolo spazio nel cuore dei tifosi, passaggio fondamentale per poter costruire qualcosa di buono da queste parti.

domenica 11 settembre 2011

Roma, Falsa partenza

Peggio non si poteva iniziare. Dopo l'eliminazione dall'Europa League, per mano dello Slovan, lo stadio Olimpico ha fatto oggi da cornice ad un'altra bruciante sconfitta. Il Cagliari di Ficcadenti, proprio come gli slovacchi in quella maledetta sera d' Agosto, ha raccolto il massimo risultato con il minimo sforzo. Eppure la gara sembrava iniziata nel migliore dei modi, con una Roma subito padrona del campo grazie ad un possesso palla davvero ben orchestrato. Purtroppo però col passare dei minuti e l'aumentare del caldo è stato abbastanza chiaro a tutti che il match sarebbe stato tutt'altro che facile. La difesa rossoblu' si è dimostrata abile nel chiudere tutti gli spazi, annullando Bojan e lasciando le briciole ad Osvaldo. Ancora una volta l'unico a creare qualche grattacapo alla retroguardia avversaria è stato Totti, ma anche il capitano ha incontrato più di qualche difficoltà nel liberarsi al tiro. Tra le note positive della giornata senza dubbio ci sono gli esordi di Pjanic e Josè Angel. Il bosniaco, dopo un'approccio leggermente timido ha preso in mano gradualmente le redini del gioco, rendendosi in più di un'occasione pericoloso con conclusioni da lontano e sfornando assist deliziosi, come quello purtroppo mal sfruttato da Borriello nel secondo tempo. Lo spagnolo invece, per buona parte dell'incontro, è stato di gran lunga il migliore in campo. Purtoppo l'errore in occasione del primo goal di Daniele Conti e la successiva espulsione pesano come macigni nella valutazione complessiva. Qualcosa di buono nella manovra giallorossa si è intravisto, sicuramente però c'è ancora molto da lavorare dal punto di vista realizzativo. Non può essere un caso che nelle prime tre gare ufficiali della stagione siano state realizzate solamente due reti, peraltro una su corner ed una, quella odierna, dagli sviluppi di un  calcio piazzato. Apprezzabile la reazione della curva al fischio finale dell'arbitro che ha comunque applaudito la squadra apparsa piuttosto frastornata dal risultato. E' stata la dimostrazione, sempre ammesso che ce ne fosse ancora bisogno, che i tifosi sono comunque disposti ad aspettare un fisiologico adattamento della squadra al nuovo sistema di gioco, ma è opportuna un'immediata inversione di tendenza dato che è ormai noto che la pazienza da queste parti non è mai stata troppa.

domenica 4 settembre 2011

Il mio capitano non è un problema!

Sarebbe davvero ora di farla finita. La campagna acquisti è appena terminata, il calcio d'inizio della nuova stagione è alle porte, la squadra sembra avere tutte le carte in regola per recitare un ruolo da protagonista e noi non troviamo niente di meglio da fare che continuare a dividerci su Totti, come se  fosse realmente un problema. L'ultimo atto di questa stucchevole telenovela ha visto protagonista Walter Sabatini che, sicuramente spinto da motivazioni costruttive, ha comunque, con la sua conferenza, puntato ancora una volta i riflettori su di una storia che non abbiamo più voglia di ascoltare. Tutti, a partire da Baldini, passando per Luis Enrique, per poi infine giungere allo stesso Sabatini, hanno trovato tempo e occasione di esprimersi su quello che è ormai stato definito il "caso Totti". Alla faccia del famoso detto secondo il quale i panni sporchi si lavano in famiglia, il tritacarne mediatico, al quale Totti viene solitamente esposto, ha fatto il resto autorizzando chiunque altro a dire la propria al riguardo. Chiunque meno il diretto interessato che per ora ha manifestato il suo pensiero solamente con una scritta stampata su di una maglia. Certo che la faccia di Totti al momento della sostituzione contro lo Slovan valeva molto più di mille parole, ma forse proprio per non rischiare di trascendere, quella di imboccare direttamente la via per gli spogliatoi è stata la scelta più giusta. Per anni abbiamo sentito dire, da tutti i soloni del nostro calcio, che quello di arrabbiarsi al momento del cambio è sintomo di gran carattere e voglia di vincere da parte del giocatore, ci è stato detto magari ad averne di calciatori così, ma si sa che Francesco Totti ha tra i suoi poteri anche quello di oltrepassare le leggi non scritte del pallone. Così il fatto che in quella maledetta gara di Europa League, il numero dieci giallorosso fosse stato ancora una volta il migliore in campo è passato ovviamente in secondo piano.  Che Totti sia orgoglioso è innegabile, ma se non lo fosse stato non avrebbe mai potuto essere il fantastico campione che tuttora è. Quello stesso orgoglio che gli ha fatto abbandonare la maglia della Nazionale per dedicarsi completamente alla Roma. Quello stesso orgoglio che, a 35 anni, lo porta a ritenersi ancora un giocatore fondamentale per questa squadra e per questa piazza. Totti a Roma è sempre stato un punto di unione, oggi intorno al suo nome, purtroppo, inizia ad aleggiare lo spettro della divisione. Per il bene della Roma è il caso che i toni di questa spiacevole vicenda inizino drasticamente ad abbassarsi. In questa nuova avventura, che sia chiaro, c'è bisogno di tutti...e di Totti.

mercoledì 31 agosto 2011

Mercato Roma, Chiusura coi botti

Finalmente la sessione estiva del calciomercato è giunta al capolinea ed è arrivato il tempo delle considerazioni. La nuova  Roma di Di Benedetto è stata senza ombra di dubbio tra le principali protagoniste. Gli obiettivi che Sabatini si era prefissato all'inizio delle trattative possono ritenersi tutto sommato raggiunti. Certo, ad essere pignoli, se le tempistiche di acquisizione dei calciatori fossero state più celeri, probabilmente non staremmo ancora rimpiangendo il mancato ingresso in Europa League, ma
questa ormai è acqua passata. Una giornata di contrattazioni, come quella appena conclusasi, da queste parti non si vedeva da tempo. Sono arrivati a Roma sia giovani dalle prospettive quantomai allettanti, vedi i vari Lamela, Bojan, Pjanic e Kjaer, sia giocatori già affematisi nelle grandi piazze europee ma con ancora tanta voglia di dimostrare il proprio valore, come Stekelenburg, Osvaldo, Heinze e Gago. Senza dimenticare chi è rimasto, la paura di perdere Borriello fino a qualche giorno fa è stata molto più di un'ipotesi. Lo stesso Pizarro, in più di un'occasione, è stato accostato a quella o a quell'altra società, tutto si è fortunatamente risolto
con un nulla di fatto. Non resta che aspettare l'ufficialità della permanenza in giallorosso di Daniele De Rossi, attesa da gran parte della tifoseria come la ciliegina sulla torta di questo scorcio di stagione.  Quella messa nelle mani di Luis Enrique è senz'altro una squadra dall' altissimo potenziale con la quale è d'obbligo provare a costruire qualcosa di buono. Tra pochissimi giorni il tempo delle chiacchiere sarà scaduto, la parola passerà finalmente al campo di gioco ed è lì che tutti dovranno dimostrare di avere a cuore il progetto Roma e di essere disposti a tutto affinchè questo possa realizzarsi.

venerdì 26 agosto 2011

Roma, Addio Europa


Peggio di così non poteva proprio iniziare. Pronti via e la nuova Roma è già costretta a dire addio all'Europa League, uno dei tre obiettivi stagionali. Brucia ancor di più il fatto che a sbatterci fuori sia una compagine che si fà fatica a definire mediocre, poichè si rischierebbe di farle un complimento. Eppure la realtà dei fatti dice questo, la Roma in due sfide non è riuscita a battere gli slovacchi dello Slovan, neppure una volta, e questo è assolutamente un delitto. Come in tutti i delitti, di conseguenza, al triplice fischio dell'arbitro è scattata la caccia al colpevole. Primo a salire sul banco degli imputati, inevitabilmente, il nuovo tecnico Luis Enrique. La decisione di sostituire Totti, fin lì assolutamente il migliore in campo, ha lasciato attoniti i tifosi accorsi allo stadio, che non hanno fatto nulla per nascondere la propria disapprovazione accompagnando l'uscita del capitano con una bordata di fischi. Il numero 10 giallorosso ha fatto altrettanto imboccando direttamente la strada per gli spogliatoi senza passare dal via. Come nel peggiore degli incubi, proprio al termine di questo spiacevole teatrino, ecco arrivare il goal che sanciva di fatto la nostra eliminazione scatenando la rabbia incontrollabile dell'Olimpico. Okaka, Verre (subentrato a Caprari) ed uno spento Bojan, questo era il tridente schierato nel'ultimo tratto di gara, a quel punto anche l'assenza di Borriello è tornata ad essere accecante. Chi ha deciso di lasciarlo in tribuna, insieme allo squalificato De Rossi, il tecnico o la dirigenza? Chiunque lo abbia fatto ha commesso il secondo errore, dopo quello di averlo utilizzato nella partita di andata, complicando in tal modo le trattative per un'eventuale cessione dell'attaccante napoletano. Qualcosa nella programmazione estiva non ha funzionato, la Roma è arrivata a giocarsi l'entrata in Europa con una squadra ancora incompleta a causa di eccessivi ritardi nelle trattative di mercato. Di questo, Sabatini, dopo la gara non ha faticato ad assumersene le responsabilità. Ora bisognerà fare molta attenzione a non distruggere tutto ciò che è stato costruito sino ad ora. Qualcosa di nuovo si è intravisto nella manovra della Roma, fatta da un possesso palla capace di portare all'esasperazione gli avversari, ovviamente da migliorare c'è moltissimo, a partire dall'aspetto realizzativo. Speriamo che l'inserimento in squadra dei nuovi, Lamela e Osvaldo, possa dare una mano in questo senso. Chi si aspettava una squadra stellare sin da subito sarà rimasto certamente deluso, ma non è ancora tempo di bilanci e processi, noi sappiamo bene che Roma non è stata costruita in un giorno.

giovedì 25 agosto 2011

Il Romanista. Osvaldo c'è, Gago è il prossimo.


Osvaldo è arrivato a Roma e si sta già sottoponendo alle visite mediche di rito presso il policlinico Gemelli. Le firme sono lo scontato passaggio successivo. Conclusa questa trattativa per l'attacco, Sabatini può ora dedicarsi al rinforzo di centrocampo, Gago del Real Madrid sembra essere diventato l'obiettivo numero uno.
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martedì 23 agosto 2011

Mercato Roma, Borriello si Borriello no


Il calciomercato della Roma, in questa stagione, sembra non poter fare a meno di essere ricco di colpi di scena, veri o millantati che siano. Le indiscrezioni su questo o quel giocatore hanno continuato a rincorrersi, fino ad oggi,  giorno dopo giorno. Ma non è stato solo il mercato in entrata a tenere alta l'attenzione dei tifosi, ma anche e soprattutto quello in uscita. Mexes, Riise, Vucinic e Menez uno dopo l'altro hanno preparato le valigie e tolto il disturbo. Il loro rimpiazzo non è stato ancora completamente definito, dato che all'appello, come confermato dallo stesso Sabatini, mancano ancora 3 o 4 giocatori ( Speriamo che arrivino in fretta). Sembrava che le partenze dovessero fermarsi qui invece, proprio in queste ultime ore, ecco spuntare prepotentemente il nome che non ti aspetti, Marco Borriello.  L'attaccante napoletano, a dire il vero, all'alba del nuovo progetto Roma tutto sembrava meno che incedibile. Ricordiamo tutti la prima conferenza stampa di Sabatini, nella quale venne definito un "problema". Poi però le dinamiche di mercato, come già detto, hanno portato alla cessione di Vucinic e Menez che sembravano scongiurare definitivamente la partenza del numero 22 giallorosso. Ad oggi, invece, tutto pare essere di nuovo in discussione, tanto che il numero di coloro pronti a scommettere sulla permanenza di Borriello a Roma è in costante diminuizione. Nell'ottica di una preventivata cessione, la mossa di schierarlo in campo nel quarto d'ora finale della sfida con lo Slovan, non è parsa di certo opera di uno scienziato. Ma soprattutto decidere di intavolare una trattativa del genere a soli dieci giorni dalla fine dei giochi sarebbe una scelta quanto meno avventata, sia per il rischio di doversi accontentare di un'offerta incongrua, sia perchè il tempo a disposizione per l'acquisto del sostituto sarebbe ormai ridotto al lumicino. Senza considerare il fatto che Borriello, come dimostrato per lunghi tratti della scorsa stagione, rimane un attaccante di sicuro affidamento e in quanto tale difficilmente rimpiazzabile. Le squadre che sembrano essere maggiormente interessate al discorso ad oggi sono il plurimilionario PSG ed il Fulham. La società inglese, proprio in queste ultime ore, avrebbe fatto pervenire a Trigoria un 'offerta ufficiale per l'acquisizione del giocatore. Borriello si è detto assolutamente deciso a restare, speriamo che in questa estate piena di bugie almeno lui abbia detto la verità.







domenica 21 agosto 2011

Roma, Restiamo uniti

L'aria che sta tirando in questi ultimi giorni intorno alla squadra giallorossa non sembra essere delle più piacevoli. La sconfitta nell'esordio ufficiale, contro gli slovacchi dello Slovan Bratislava, ha contribuito a far esplodere malumori che probabilmente erano latenti già da tempo. Primo fra tutti a non nascondere la sua delusione, per questo inizio di stagione, è stato Francesco Totti. Il capitano si è presentato ieri a Trigoria con indosso una maglietta con sopra impresso un messaggio abbastanza eloquente, "BASTA". In assenza di spiegazioni ufficiali da parte di Totti in merito alla questione, è possibile soltanto ipotizzare i destinatari dello sfogo. Primo indiziato ovviamente il nuovo tecnico Luis Enrique, reo di averlo escluso dall'undici titolare nel preliminare di Europa league senza una opportuna spiegazione, per poi mandarlo in campo soltanto ad un quarto d'ora dal termine della gara. Come seconda  ipotesi, il capitano, potrebbe aver voluto mandare un segnale alla nuova società che, dalle dichiarazioni di Baldini in poi, nonostante i numerosi attestati di stima nei suoi confronti, non sembra averlo tutelato abbastanza. Una terza possibilità, anche se probabilmente è la meno accreditata,  potrebbe essere l'ennesima richiesta del numero 10 giallorosso affinchè cessi definitivamente quell'accanimento mediatico che non esita a perseguitarlo ogni volta che se ne presenta l'occasione. Il tutto sta accadendo in un momento particolarmente delicato della stagione, dove alla sconfitta con il Bratislava, si stanno aggiungendo anche delle impreviste difficoltà sul mercato in entrata. Le trattative per Osvaldo e Kjaer sembrano ogni giorno ad un passo dalla conclusione, ma i rinvii alle fumate bianche si susseguono di ora in ora.  Inoltre c'è ora da gestire anche il caso Borriello, finito a detta di alcuni improvvisamente sul mercato. Se fosse vero, l'averlo fatto esordire in Europa non sarebbe stata una mossa intelligente, poichè ciò andrebbe inevitabilmente a condizionarne le eventuali trattative. Poi la sua cessione costringerebbe Sabatini a portare a Roma, oltre ad Osvaldo, immediatamente un altro attaccante. In questo clima rovente la squadra si appresta ad affrontare la già decisiva partita di ritorno con i campioni di Slovacchia, sapevamo dall'inizio che non sarebbe stato facile, ma probabilmente non ci aspettavamo fosse così difficile.

sabato 13 agosto 2011

Roma, Urgono rinforzi

Sapevamo che al Mestalla non saremmo andati a passeggiare, ma non potevamo immaginare che il divario tra noi ed il Valencia fosse attualmente così netto. Quello che è andato in scena è stato uno spettacolo al quale non avremmo voluto assistere. Una squadra, la Roma, che ha cercato di mettere in atto il nuovo credo impostogli da Luis Enrique dimostrando però di avere ancora qualche difficoltà di troppo nel digerirlo. Le attenuanti non mancano davvero, le assenze di giocatori importanti come Juan e De Rossi hanno senz'altro contribuito a rendere difesa e centrocampo piu' facilmente perforabili. L'infortunio di Perrotta, occorso dopo pochi minuti dall'inizio della partita, non ha di certo facilitato la situazione, Verre e Viviani sono ancora troppo acerbi per confrontarsi con giocatori abituati alle grandi competizioni. Burdisso e Heinze non hanno convinto, la coppia di centrali argentini è apparsa svagata e imprecisa, a loro parziale discolpa và segnalato il fatto che troppe volte sono stati lasciati in evidente inferiorità numerica. In attacco Totti e Borriello non sono riusciti a trovare il bandolo della matassa, rimanendo praticamente per tutta la durata del match imbrigliati nella retroguardia avversaria. Gli unici a raggiungere la sufficienza sono stati probabilmente i nuovi arrivati. Josè Angel è stato estremamente propositivo nella fase offensiva, forse un pò troppo a discapito di quella difensiva, nel complesso la sua prestazione può essere giudicata sufficiente. Anche Stekelenburg si è reso protagonista di un paio di interventi che ne hanno lasciato intravedere le potenzialità, anche se c'è da dire che qualsiasi altro portiere subentrato ad un inguardabile Lobont avrebbe fatto la sua figura. Per ultimo l'attesissimo Bojan non ha certamente deluso le aspettative, è stato probabilmente l'unico a cercare continuamente la via della rete con ogni soluzione, riuscendo purtroppo soltanto a centrare un' incredibile traversa. Al talento spagnolo, in una serata del genere, onestamente non si poteva chiedere di più. Ieri sera il campanello d' allarme ha suonato più forte del previsto, non basterà il solo Lamela a cambiare il volto di questa squadra, i preliminari di Europa League sono alle porte, Sabatini deve fare in fretta.

giovedì 11 agosto 2011

Roma, Luis Enrique: "Lavoriamo per rinforzare la Roma"


Luis Enrique torna a parlare alla vigilia dell'atteso match amichevole in Spagna contro il Valencia. Mancherà Daniele De Rossi, lasciato a riposo dopo gli impegni con la Nazionale.
Su Totti: "Sono contento del lavoro di tutti, anche di Totti, il passato non mi interessa".

lunedì 8 agosto 2011

Mercato Roma, Il futuro di De Rossi


Nessuno avrebbe immaginato che il futuro di "capitan futuro" avrebbe rischiato di tingersi di un colore diverso dal giallorosso. Il Chelsea ci aveva provato qualche stagione fa, con un'offerta da 25 milioni di euro che sembrava non si potesse proprio rifiutare, ma la Roma rifiutò. Purtroppo da quella voce di mercato ad oggi, anche complici una serie di vicissitudini personali, il rendimento di Daniele De Rossi ha smesso di essere sempre e comunque elevatissimo. Per la prima volta nella sua carriera a Roma, ha dovuto fare i conti con le critiche della sua gente che da lui era stata abituata ad aspettarsi sempre e comunque il cento per cento. Nella capitale ha cominciato a diffondersi presso alcune frange della tifoseria la convinzione che tutto sommato, dinanzi ad un'offerta indecente, la permanenza di De Rossi non sarebbe stata  affatto indispensabile. Quell'offerta si è tempestivamente ripresentata, le sirene della Premier hanno ricominciato a suonare, questa volta a farsi sotto è stato  il Manchester City di Roberto  Mancini e degli sceicchi arabi. L'ingaggio proposto a DDR è di quelli da far girare la testa a chiunque, si parla di circa 7 milioni all'anno. La Roma, sapendo che il contratto in essere col centrocampista di Ostia andrà in scadenza tra 10 mesi, ha ovviamente presentato una proposta di rinnovo, a cifre percepite da queste parti soltanto da Francesco Totti. Tutto ciò è la chiara testimonianza che la nuova società sta facendo di tutto per blindare De Rossi, considerato un punto fermo del nuovo progetto giallorosso. In questi giorni, nei quali da piu' parti sono giunte considerazioni riguardo questa situazione, a fare rumore è stato l'assordante silenzio del giocatore. Silenzio che conferma l'assoluta incertezza di Daniele, combattuto, in un momento fondamentale della sua carriera, tra la decisione di legarsi a vita con la squadra che ama o tentare l'avventura oltremanica. Con i primi impegni ufficiali ormai alle porte è inevitabilmente arrivato anche il tempo delle scelte, siamo certi che se la permanenza dipendesse soltanto dal cuore non ci sarebbe storia, purtroppo sappiamo bene che non è così.

domenica 7 agosto 2011

Mercato Roma, Obiettivo Nilmar


Gli indugi si stanno rompendo, Nilmar sembra essere il prossimo obiettivo di mercato della Roma. Dopo la partenza di Vucinic c'è urgente bisogno di trovare il sostituto del montenegrino da consegnare a Luis Enrique. La differenza tra domanda e offerta sembra essere ancora eccessiva ed in questi giorni probabilmente si lavorerà sodo per ridurla.

giovedì 4 agosto 2011

Roma, Tutto fermo per Lucho Gonzalez

Lucho Gonzalez
Secondo quanto riferito a Radio Monte Carlo dal direttore sportivo dell' Olympique Marsiglia, Josè Anigo, la trattativa per cercare di portare a Roma Lucho Gonzalez starebbe attraversando una "fase di stallo".

mercoledì 3 agosto 2011

Roma, La prima di Bojan e Heinze


Finalmente stasera, dopo l'inevitabile scia di polemiche lasciata dalle prime dichiarazioni da juventino di Mirko Vucinic, si tornerà a parlare di calcio giocato. La Roma scenderà in campo stasera in Ungheria contro il Vasas, squadra per la quale fa il tifo George Soros, in passato al centro delle nostre attenzioni per via del suo presunto interessamento all'acquisto della squadra giallorossa. L'avversario non è certamente dei piu' affascinanti, trattandosi di una squadra che, pur militando nella prima divisione ungherese, quest'anno dovrà probabilmente lottare con le unghie per non retrocedere. Il test sarà comunque importante per valutare il livello di apprendimento dei giocatori del nuovo credo tattico proposto da Luis Enrique, ma anche per mettere alla prova la condizione fisica contro una compagine già giunta alla terza giornata di campionato. Nell'attesa che anche gli attesissimi Lamela e Stekelenburg si uniscano al gruppo, l'occasione rimane comunque ghiotta per cominciare a conoscere meglio alcuni dei nuovi arrivi del mercato giallorosso, in particolare Josè Angel, Bojan e Heinze. Proprio questi ultimi due, stamani lasciando Trigoria hanno rilasciato alcune dichiarazioni riguardo al match di stasera. Il giovane spagnolo è apparso senza dubbio più ansioso di conoscere e di farsi conoscere dal pubblico di Roma, mentre Heinze, dall'alto della sua esperienza internazionale è sembrato piu' rilassato e pronto per iniziare questa nuova avventura. Tra i convocati mancano Juan e Burdisso, entrambi alle prese con piccoli problemi fisici, la probabile formazione di partenza dovrebbe essere dunque questa: Lobont, Cicinho, Cassetti, Heinze, Josè Angel, Taddei, De Rossi, Perrotta, Caprari con là davanti per la prima volta Totti e Bojan... e la prima volta non si scorda mai.

martedì 2 agosto 2011

Burdisso: " Ho voglia di vincere con questa maglia "


Il difensore argentino della Roma, Nicholas Burdisso, intercettato dai microfoni di Roma Channel ha rilasciato alcune dichiarazioni sul presente e sul futuro della squadra giallorossa, non nascondendo il desiderio di cogliere un successo importante con questa maglia. Il bandito è già pronto a ricominciare ed a trascinare il gruppo verso obiettivi importanti indicando la strada da seguire con queste parole: "Sappiamo a che cosa dobbiamo puntare quest'anno".
Leggi l'intervista completa.

Luis Enrique: " A Roma solo chi è motivato"


Alle 12,30 si è tenuta a Trigoria la conferenza stampa di Luis Enrique. Il nuovo tecnico giallorosso ha affrontato tutti i temi piu' caldi di questi ultimi giorni. Ha confermato che alla Roma servono ancora dei rinforzi e che qui è meglio che rimanga soltanto chi ne ha davvero voglia.
Leggi la conferenza stampa integrale.

domenica 31 luglio 2011

Mercato Roma, Addio Vucinic




La travagliata storia di odio-amore tra Mirko Vucinic e la Roma è davvero giunta al capolinea. L'attaccante montenegrino è giunto in serata a Torino e da domani, non appena avrà effettuato le visite mediche di rito e posto la firma sul contratto, diventerà a tutti gli effetti un giocatore della Juventus. Appena terminata la scorsa stagione, la futura permanenza di Vucinic nella capitale era subito apparsa difficilissima. Qualcosa purtroppo si era rotto definitivamente, in particolare con la tifoseria, che non è riuscita a perdonargli un campionato giocato troppo al di sotto delle sue reali potenzialità. A dire il vero, come ben sappiamo, è stata tutta la squadra a non esprimersi al meglio, ma naturalmente le maggiori critiche sono piovute addosso a quei giocatori dai quali per ovvie ragioni ci si aspettava qualcosa in più. Quello di Vucinic con la Roma è stato, come detto prima, un rapporto troppo spesso complicato. Le doti tecniche del giocatore non sono mai state messe in discussione, ma la sua atavica discontinuità, abbinata a volte ad una ingiustificata sufficienza nell'approccio alla gara, ha fatto si che il montenegrino non potesse essere mai al completo riparo dalle critiche. Negli occhi di tutti noi rimarranno comunque parecchi lampi di classe purissima che hanno saputo illuminare i nostri occhi. Qualsiasi cosa se ne dica Vucinic ha realizzato con la maglia della Roma 65 reti, finendo ogni stagione, eccetto la prima, in doppia cifra. Goal spesso belli ma altrettanto spesso decisivi che soltanto due stagioni fa hanno pesantemente contribuito a farci annusare da molto vicino il profumo del tricolore. Da domani Mirko inizierà ad essere un avversario e di certo non indosserà una maglia a noi particolarmente gradita, ciò non ci impedisce comunque di ringraziarlo per tutte le gioie ed i dolori condivisi insieme negli ultimi 5 anni rimanendo però consapevoli che i giocatori passano e a restare sarà sempre soltanto la nostra Roma.

sabato 30 luglio 2011

Mercato Roma, Stekelenburg è ufficiale


Finalmente non ci sono più dubbi, il comunicato ufficiale dell'Ajax non lascia adito ad interpretazioni, Maarten Stekelenburg è a tutti gli effetti un giocatore della Roma. La notizia era da tempo nell'aria, ma la tanto sospirata conferma tardava preoccupantemente ad arrivare. Si era addirittura sparsa la notizia che Sabatini, per tutelarsi da eventuali intoppi dell'ultimo minuto, avesse bloccato anche Sergio Romero, numero uno della nazionale argentina in forza all'Az Alkmaar. L'ormai ex portiere dei lancieri ha già sostenuto le visite mediche al policlinico Gemelli, passaggio fondamentale per accertarsi che l'ultimo infortunio occorsogli a Marzo, frattura del pollice della mano sinistra, fosse soltanto un brutto ricordo. Il giocatore dovrebbe firmare un quadriennale, mentre il compenso da versare nelle casse della società di Amsterdam dovrebbe aggirarsi intorno ai 6 milioni di euro più bonus da definire. Luis Enrique può finalmente contare su di un portiere di altissimo livello che sarà senza dubbio in grado di infondere tranquillità a tutto il reparto difensivo. Il gigante olandese, lasciando l'ospedale e dirigendosi a Trigoria si è detto "felice" per la sua nuova avventura in maglia giallorossa, non immagina quanto possiamo esserlo noi.

mercoledì 27 luglio 2011

Calciomercato Roma, Lucescu: "Roma su Douglas Costa"


Stando a quanto riferito da Mircea Lucescu ai microfoni di Radio Kiss Kiss Napoli, la Roma sarebbe interessata al giovane brasiliano dello Shaktar Donetsk, Douglas Costa.
"So che i giallorossi sono interessati al calciatore ed hanno mosso i primi passi per averlo".
Leggi l' intervista completa.

Il Romanista: Stekelenburg è della Roma

Maarten Stekelenburg
Secondo il sito www.ilromanista.it sarebbe arrivato ieri il fax che confermerebbe il prossimo approdo nella capitale del gigante olandese. Previste per domani le visite mediche di rito e le firme sul contratto.
Leggi l'articolo completo.

sabato 23 luglio 2011

Calciomercato Roma, Avanti così



Finalmente dopo giorni di attese, forse con qualche mugugno di troppo, i primi colpi di mercato targati As Roma hanno iniziato ad andare a segno. Era proprio quello che ci voleva, anche per contribuire a deviare l'attenzione dall'antipatica "querelle" nata dopo le incaute parole di Baldini nei confronti di Francesco Totti. L'ufficializzazione dell'acquisto di Bojan, in realtà già da tempo considerata una formalità, ha immediatamente risollevato l'umore dei tifosi. Unica nota stonata sono probabilmente le clausole imposte dal Barcellona all'interno del contratto che non ci permettono, per ora, di considerare il talento spagnolo "nostro" a tutti gli effetti.
Quello di Bojan è l'acquisto numero cinque, portato a termine da Sabatini, dopo quelli di Loic Nego, Josè Angel, Heinze e Lamela, un buon inizio considerando che al termine del mercato mancano ancora molti giorni ed è risaputo che gli affari migliori si fanno sempre alla fine. Resta da sciogliere il nodo legato alla porta giallorossa. La telenovela riguardante il portiere dell'Ajax Stekelenburg non sembra avere fine. Le dichiarazioni di ieri dell'olandese dichiaratosi " mai così vicino a cambiare squadra", sembrerebbero aumentare le possibilità di vederlo indossare nella prossima stagione la maglia della Roma, anche se in questa situazione il condizionale resta d'obbligo.
Manca ancora il grande nome in grado di fare da traino alla campagna abbonamenti iniziata proprio in questi giorni. Non è un mistero che il sogno, nemmeno troppo segreto a giudicare dallo striscione comparso a Riscone, rimanga Javier Pastore. L'argentino del Palermo sarebbe una pedina fondamentale nello scacchiere tattico allestito da Luis Enrique, ma anche in questo caso la soluzione non sembra essere particolarmente agevole. Sabatini dovrà fare del suo meglio per convincere Zamparini a privarsi del suo gioiello a condizioni ragionevoli e se dovesse riuscire nel'impresa, a quel punto, nessun traguardo resterebbe precluso.

sabato 16 luglio 2011

Calciomercato Roma, Enigma difesa



Il calciomercato della Roma, fino ad ora, è stato senz'altro uno dei più convulsi e movimentati. Le maggiori attenzioni di tutti si sono inevitabilmente concentrate sui nuovi innesti per il reparto offensivo. Ecco quindi giustificate le centinaia di pagine di giornali dedicate al sogno Pastore, agli arrivi di Lamela e Bojan e ai "dolori" di Vucinic e Menez. Oltre a chi deve arrivare e a chi deve pensare se rimanere, c'era ovviamente chi doveva andare. Qualche giorno fa si è appreso della partenza di John Arne Riise, destinazione Fulham, mentre proprio ieri è arrivata l'ufficialità del trasferimento di Alexander Doni al Liverpool. Le cessioni dei due, in aggiunta a quella di Mexes al Milan, hanno intaccato pesantemente il reparto difensivo, privandolo di tre giocatori fino alla scorsa stagione considerati titolari. Sostituire Doni, sia tra i pali che nel cuore dei tifosi, non dovrebbe risultare un' impresa ardua. Si dice che l'accordo con Kameni dell'Espanyol sia praticamente concluso ma nonostante ciò l'ipotesi Stekelenburg potrebbe non essere del tutto tramontata. Si aprirebbe quindi uno scenario allettante con l'olandese titolare ed il camerunense in alternativa. In previsione della partenza di Riise, per quanto riguarda la corsia di sinistra c'è stato l'arrivo dallo Sporting Gijon di Josè Angel Valdes. Lo spagnolo è sicuramente provvisto di ottime doti tecniche ed in prospettiva è candidato a diventare un ottimo terzino, speriamo che la giovane età e la prima esperienza nel nostro campionato non diventino un ostacolo insormontabile. All'appello manca ancora un centrale in grado di sostituire Mexes, non ci sentiamo attualmente di investire Loic Nego di questa responsabilità, trattandosi di un giocatore che ha collezionato appena una ventina di presenze, col Nantes, nella serie B francese. Ecco dunque spuntare nelle ultime ore il nome di Heinze, l'argentino ex Manchester e Real Madrid, nell'ultima stagione in forza all'Olympique Marsiglia. In questo caso l'esperienza non mancherebbe di certo, inoltre la condizione di svincolato permetterebbe a Sabatini di lavorare solo sull'ingaggio del giocatore che, nelle intenzioni della Roma, dovrebbe aggirarsi intorno ai 600 mila euro. L'argentino con passaporto tedesco potrebbe essere utile anche per la corsia di destra, dove attualmente si conta la presenza soltanto di Cassetti, Rosi e del "redivivo" Cicinho. Anche un altro argentino, Matias Silvestre del Catania, potrebbe accasarsi a Trigoria per rimpinguare un reparto dove il cartello "lavori in corso" sembra ancora d'obbligo. Lo stesso Sabatini ha candidamente ammesso che il mercato giallorosso è solamente a metà dell'opera, del resto il tempo a disposizione non manca, ma senza dimenticare che la nuova Roma di Luis Enrique ha fretta di iniziare a correre.

giovedì 14 luglio 2011

Roma, Bentornato Baldini



Era da tempo chiaro a tutti che Franco Baldini avrebbe fatto parte del presente e del futuro della Roma, ma oggi è arrivata finalmente la conferma ufficiale. Un comunicato stampa della FA inglese ha definitivamente sancito il ritorno alla base del d.s dell'ultimo scudetto giallorosso. Il rientro nell'organigramma societario della Roma dovrebbe avvenire però solo al termine delle qualificazioni della nazionale inglese ai prossimi campionati europei. Il ruolo con cui sarà investito Baldini nella nuova società targata U.S.A sarà con tutta probabilità quello di direttore generale. A volere fortemente il suo ritorno a Trigoria è stato proprio il nuovo presidente Thomas Di Benedetto, che per la sua nuova avventura, nel calcio italiano, ha deciso di accompagnarsi ai migliori manager sulla piazza. In questa ottica di scelte è ovviamente rientrata anche la nomina a direttore sportivo di Walter Sabatini. Quello di Baldini è un nome che per i tifosi giallorossi significa "garanzia". Il ricordo che ha lasciato da queste parti 10 anni fa non è stato minimamente intaccato nemmeno dalla sua arcinota amicizia con Capello. Fu lui, ovviamente grazie agli esborsi dell'ex presidente Franco Sensi, a portare nella capitale giocatori del calibro di Samuel, Emerson e Batistuta. A fianco del suo presidente ha combattuto a muso duro innumerevoli battaglie contro il Palazzo, tentando di arginare il famigerato "vento del Nord" che spirava da quelle parti. Infine l'avventura con Capello all'Inghilterra, che gli ha permesso di aggiungere tasselli importanti alla sua già consolidata esperienza internazionale. Baldini da oggi torna ad essere uno di noi e la notizia, ovviamente, non può che renderci orgogliosi e fiduciosi.

mercoledì 13 luglio 2011

Roma, Kameni ad un passo



Anche uno degli ultimi nodi riguardanti il mercato della Roma sta andando verso il suo scioglimento. Secondo Sky Sport 24 la trattativa per portare Carlos Idriss Kameni nella capitale sembra ormai in dirittura d'arrivo. Il brusco stop imposto da Sabatini nelle contrattazioni per l'olandese Stekelenburg pareva soltanto uno dei tanti bluff ai quali il neo direttore sportivo ci ha abituato in queste settimane. Invece la virata verso il portiere dell'Espanyol è stata netta e decisa. L'importo da corrispondere alla società spagnola dovrebbe aggirarsi intorno ai 2 milioni di euro, mentre al giocatore dovrebbe essere garantito un quadriennale da circa 1,5 milioni. Le cifre inferiori forse hanno giocato un ruolo decisivo, dato che per Stekelenburg si era sempre parlato della necessità di un esborso vicino ai 10 milioni. Kameni è un portiere di indiscussa esperienza avendo iniziato giovanissimo la sua carriera. A detta di molti sarebbe il portiere africano piu' forte di tutti i tempi, non a caso difende la porta della sua nazionale, il Camerun, dall'età di 16 anni. Per lui anche un' esperienza durata 4 anni in Francia con le maglie del Le Havre e del Saint Etienne, squadre con le quali appena ventenne si è aperto le porte del calcio che conta. Quindi, nel 2004, il trasferimento all'Espanyol, club con cui ha conquistato una Coppa del Re e disputato, perdendola, una finale di Coppa Uefa con il Siviglia. Proprio in queste ore la sua avventura calcistica potrebbe tingersi ufficialmente di giallorosso, Kameni è pronto a raccogliere la sfida, Roma lo aspetta a braccia aperte.


sabato 9 luglio 2011

Roma, Benvenuto Lamela

Erik Lamela


Ci verrebbe da dire era ora. La trattativa per portare Erik Lamela alla Roma sembra ormai essersi finalmente conclusa . A confermarlo è stato lo stesso presidente del River Plate, Daniel Passarella, il quale ha affermato che ormai "bisogna solamente depositare il contratto in federazione". Secondo quanto si apprende da fonti Sky, il contratto dovrebbe avere una durata quinquennale per un importo di circa 1,3 milioni di euro a stagione. Quello di Lamela era stato uno dei primissimi obiettivi del calciomercato giallorosso, senza che Sabatini ne facesse mai troppo mistero. Circa un mese fa il suo trasferimento nella Capitale sembrava  già cosa fatta, anche se ad un certo punto il timore di non vederlo mai indossare la maglia della Roma è stato alto. La svolta è stata probabilmente data dalla prima retrocessione nella storia del River Plate, che ha senz'altro contribuito ad accelerare il processo di vendita del giocatore. Lamela dovrà crescere in fretta, le difficoltà del campionato italiano sono ben note, ma il ragazzo ha già dimostrato di avere tutte le carte in regola per sfondare anche nel calcio europeo. Roma e i suoi tifosi sono pronti ad accoglierlo a braccia aperte, la sua nuova avventura italiana sta per cominciare.

giovedì 7 luglio 2011

Calciomercato Roma, Good bye Riise



Oggi doveva essere il giorno dell'annuncio di Lamela, è invece improvvisamente diventato il giorno dell'addio di John Arne Riise. Si è infatti diffusa nel tardo pomeriggio la notizia secondo la quale il terzino norvegese sarebbe in procinto di raggiungere il fratello Bjorn al Fulham. Manca ancora l'ufficialità, ma tutto lascia presagire che lo scambio di fax tra Roma e Londra abbia già scritto la parola fine alla vicenda. Riise lascia così la squadra giallorossa dopo appena tre stagioni e 137 presenze tra campionato e coppe. Il suo trasferimento dal Liverpool era stato accolto con grande entusiasmo da tutta la tifoseria che ha immediatamente consacrato "Thunderbolt" idolo della Sud. Dopo il primo anno vissuto un pò in sordina, Riise è stato uno dei protagonisti assoluti della magnifica rincorsa all'Inter nel campionato 2009/10, garantendo prestazioni sempre di altissimo livello tecnico e agonistico. Ciliegina sulla torta il goal a Torino, realizzato contro la Juve proprio allo scadere, che ha regalato a tutti noi un istante di assoluto godimento difficilmente cancellabile. Purtroppo nella stagione appena conclusa, complice l'annata disgraziata della squadra, il norvegese non è riuscito a ripetersi, incappando in una serie di prestazioni non degne del suo nome. Il resto lo ha fatto poi, probabilmente, l'insistente caccia della società ad un nuovo terzino sinistro, Josè Angel Valdes, fattore questo che a detta di molti avrebbe innervosito non poco il giocatore. Riise tornerà quindi nuovamente a calcare i terreni di gioco inglesi, che lo hanno visto protagonista durante la maggior parte della sua carriera tra i professionisti, porterà con sè un' unica certezza, ogni volta che rimetterà piede nella capitale, potrà contare sull'affetto incondizionato del popolo giallorosso.

mercoledì 6 luglio 2011

Calciomercato Roma, che caos!



Ufficialmente il calciomercato è iniziato soltanto da pochi giorni, ma è già da qualche settimana che le voci su alcuni trasferimenti, presunti e non, si rincorrono una dietro l'altra. Fin qui niente di strano, se non fosse che al centro di queste innumerevoli trattative o presunte tali, in un modo o nell'altro, vada a finirci sempre la Roma. Stiamo iniziando a perdere il conto dei nomi che in questo periodo sono stati accostati alla società giallorossa, per ora, purtroppo, senza alcuna conferma ufficiale. Viviano, Alvarez e Clichy sono solo alcuni dei giocatori che sembravano in procinto di approdare a Roma, finendo poi per accasarsi altrove. La nomina di Roberto Cappelli, da parte del cda a presidente ad interim, doveva servire a sbloccare alcune trattative in fase di impasse, vedi Bojan e Josè Angel, a causa della mancanza di personaggi con potere di firma all'interno della Roma. In realtà nulla rispetto ai giorni precedenti sembra essere cambiato. Forse bisognerà aspettare l' ufficialità del passaggio di testimone dai Sensi alla cordata Usa guidata da Di Benedetto, ma anche questa, probabilmente a causa di troppe clausole contrattuali, sta tardando terribilmente ad arrivare. Nel frattempo Sabatini continua nel suo lavoro senza sosta, dividendosi nei suoi impegni sia con i procuratori che con la stampa, con la quale intrattiene un rapporto continuo fatto di piccole ammissioni e di smentite di circostanza. Proprio oggi il ds giallorosso ha dovuto smentire delle dichiarazioni attribuitegli da una radio locale, secondo la quale la Roma non sarebbe stata più interessata all'argentino Lamela.
I tifosi giallorossi farebbero volentieri a meno di questa situazione che sta per ora solo contribuendo a rendere piu'enigmatico l'inizio del nuovo corso societario.