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sabato 26 novembre 2011

Roma, Io sto con Luis Enrique


Perdere non piace a nessuno e la quinta sconfitta in dodici partite sembra aver insinuato nel tifoso romanista il germe della rassegnazione. Già pochi istanti dopo il fischio finale della gara con l'Udinese è immediatamente  cominciata la caccia al capro espiatorio per un avvio di stagione che non puo' di certo definirsi soddisfacente. Il credito concesso a Luis Enrique sembra essersi nuovamente ridotto al minimo. Che Roma non sia una piazza facile siamo i primi a riconoscerlo, ma il rischio che di questo passo possa diventare una piazza impossibile và assolutamente scongiurato. Riuscire a vedere il bicchiere mezzo pieno in questo momento è sicuramente impresa ardua ma vederlo totalmente vuoto sarebbe davvero ingiusto. Il lavoro e la crescita della squadra è oggettivamente sotto gli occhi di tutti. L'idea di calcio che si sta cercando di importare a Roma è affascinante ma allo stesso tempo incredibilmente difficile da digerire. La squadra giallorossa è un cantiere aperto e chiederle di essere da subito bella ed efficace e soprattutto vincente è chiaramente un'utopia. Già da gennaio il gruppo dovrà iniziare ad essere puntellato in quei ruoli dove le alternative, specie in caso di infortuni e squalifiche, non possono mancare. Prima o poi il modo di giocare imposto dall'allenatore spagnolo verrà metabolizzato completamente. Quando il nuovo impianto di gioco sarà stato ampiamente collaudato e le fondamenta della squadra saranno solide tutto diventerà improvvisamente piu' chiaro. Al momento vedere la luce in fondo al tunnel sembra essere soltanto un esercizio per inguaribili ottimisti, ma è nostro dovere continuare a provarci. 

domenica 20 novembre 2011

Pjanic - Gago e la Roma và


Serata di freddo e di soddisfazione allo stadio Olimpico. La Roma batte il Lecce e agguanta in solitaria il quinto posto in classifica. Come ci ha ampiamente abituati, in questa stagione, la squadra di Luis Enrique ha espresso un buon calcio caratterizzato dall'ormai consueto possesso palla, purtoppo però anche stasera si è senza dubbio raccolto meno di quello che si meritava e su questo bisognerà assolutamente continuare a lavorare. La partita ha fatto all'inizio fatica a sbloccarsi, merito di un Lecce ben organizzato in difesa dall'ex giallorosso Di Francesco e colpa di una manovra, quella della Roma che si sviluppava troppo in orizzontale. Per fortuna che stasera l'asse De Rossi - Taddei, schierato ancora una volta terzino sinistro, sembrava funzionare alla perfezione. Ed è stato proprio grazie ad uno splendido duetto tra i due che Pjanic ha potuto realizzare la sua prima rete con la maglia giallorossa appoggiando in rete da due passi. Il raddoppio di Gago giunto all'inizio del secondo tempo sembrava aver messo definitivamente in ghiaccio il risultato. Poco dopo Lamela, stasera accesosi a sprazzi,  ha avuto sul piede la palla del match, terminata però al lato nell'incredulità generale. Il resto della gara sembrava destinato ad essere un'esibizione delle qualità della squadra, ma si sa che nel calcio la pelle dell'orso non và mai venduta prima. A conferma che è sempre la Roma a fare e disfare tutto anche il goal che ha improvvisamente riacceso le speranze del Lecce è stato firmato da un giocatore ancora di nostra proprietà, Bertolacci, confermando il fatto che con la squadra giallorossa non si puo' mai stare tranquilli, specie nel finale. L'ingresso di Totti in campo a quasi due mesi dall'ultima apparizione ha contribuito a rendere maggiormente pungente l'attacco della Roma. Osvaldo ha provato a togliere un pò di ansia dai nostri cuori mettendo a segno una rete che per coordinazione e bellezza è stato un delitto annullare. Fortunatamente il triplice fischio è arrivato poco dopo senza brutte sorprese, permettendo alla Roma di cogliere una vittoria importante che la rimette in corsa per posizioni di maggior prestigio. Venerdì sera ad Udine sarà una prova importantissima per dare continuità al gioco e soprattutto ai risultati, la squadra vista stasera, apparsa in netta crescita, non puo' che renderci fiduciosi.