"Mai una gioia". Uno stendardo diventato, nostro malgrado un tormentone per il tifoso giallorosso. Eppure stasera sembrava tutto andare per il verso giusto, nonostante una formazione iniziale che doveva fare i conti con assenze pesantissime e nonostante davanti avessimo una Juventus ancora imbattuta quest'anno. Per tutti questi motivi alzi la mano chi all'inizio non avrebbe firmato col proprio sangue pur di non perdere la terza partita consecutiva. I fischi all'indirizzo di Luis Enrique, alla lettura delle formazioni, sono arrivati impetuosi a sancire tutto sommato una mancanza di "schiavitu' nel risultato" per molti apparentemente esistente solo a parole. Ma la Roma di stasera sembrava tutto fuorchè rassegnata a stendere il tappeto rosso ai bianconeri. Il goal di De Rossi, schierato come centrale di difesa, ha immediatamente suonato la carica scaldando un Olimpico già sufficientemente carico di adrenalina. La reazione della Juve è stata rabbiosa, veemente ma poco incisiva, grazie alle capacità della difesa giallorossa di rintuzzare, anche se non senza qualche imprecisione, ogni tentativo di rimonta. La prima frazione si è così conclusa con la squadra di Luis Enrique meritatamente in vantaggio e tutto sommato mai troppo in affanno se non un paio di occasioni ben amministrate da Stekelenburg. Nella ripresa il canovaccio tattico della partita è apparso invariato anche se la Roma è stata piu' abile nel ripartire alleggerendo così la pressione della Juventus. Quando la fase piu' delicata sembrava superata ecco invece arrivare la rete di Chiellini a rovinare tutto rimettendo in discussione il risultato. Ma quando un minuto dopo, mentre il settore che ospitava il tifo juventino ancora ribolliva, Orsato ha fischiato il primo penalty stagionale per i giallorossi, la convinzione che la fortuna avesse finalmente ritrovato la vista è stata netta. Ma purtroppo questo finale non si addice alla nostra storia. Ecco così che l'appuntamento con il primo goal dell'anno di Totti è stato rinviato dalle mani giganti di Buffon capace di respingere un tiro dal dischetto a dire il vero tutt'altro che irresistibile. L'ultima parte del match è stata infine caratterizzata dalla confusione tattica e il goal della vittoria sembrava potesse arrivare da un momento all'altro in favore di una delle due contendenti. L'occasione probabilmente piu' propizia è capitata ancora una volta sui piedi del capitano, al termine di una cavalcata solitaria di Lamela, ma evidentemente quella di oggi non era la giusta serata. Il pari alla fine appare come il risultato piu' giusto, anche se il rimpianto per non aver sfruttato al meglio i match ball capitati in nostro favore rimane difficile da digerire. Un pizzico di fortuna in piu', quantomeno per l'irriverenza mostrata nei confronti dei piu' accreditati avversari, non avrebbe certamente guastato. Un passo in avanti, anche se piccolo, è comunque stato fatto, il cuore oltre l'ostacolo è stato gettato, piu' di così, per ora, rimane onestamente ancora difficile fare.
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