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sabato 24 novembre 2012

Marquinhos, Saranno campioni

E' sbarcato a Roma sul fischio finale del calciomercato tra le innumerevoli proteste dei suoi ex tifosi del Corinthias. Clamore e rabbia che sembravano esagerati dal momento che si parlava di un ragazzino di 18 anni. In poche giornate di campionato italiano Marquinhos ha invece stupito tutti e reso sensate le proteste dei suoi sostenitori brasiliani, mettendo in mostra piedi e testa da campione, tanto da diventare in pochissimo tempo uno dei punti di riferimento della nuova Roma targata Zeman.




martedì 13 novembre 2012

Sempre fieri di te

sabato 28 luglio 2012

Roma, Nel segno di Zeman

La partita con El Salvador ha segnato questa notte la fine della tournee americana e della prima parte della preparazione estiva giallorossa. Dalla prossima settimana inizierà la seconda fase sulle colline austriache di Irdning, dove il gruppo sarà chiamato a nuovi sforzi per mettere benzina in corpo in vista della nuova stagione. Le prime impressioni sulla banda Zeman non possono che essere positive. Al tecnico boemo và assolutamente ascritto il merito di aver permeato rapidamente la testa dei giocatori, per i quali non sarà stato sicuramente facile passare dal gioco di Luis Enrique, basato essenzialmente sul possesso palla, a quello di Zeman dove invece sovrapposizioni e verticalizzazioni la fanno da padrone. La partita con il Liverpool di tre giorni fà ed, in particolare, il primo tempo con i salvadoregni ci ha mostrato una squadra già marcatamente zemaniana forse addirittura in anticipo rispetto anche alle piu' rosee aspettative. Centrocampo ed attacco sembrano due reparti già maledettamente efficienti, tenendo in considerazione che in questa gita negli U.S.A sono stati orfani del neo acquisto Destro e di un certo Daniele De Rossi. Qualche perplessità in piu' continua a suscitarla la difesa. A partire dal ruolo di primo portiere, dove la sfida Stekelenburg - Lobont sta vedendo per ora vincitore il portiere rumeno. Per la linea difensiva si parte per ora da un'unica certezza, vale a dire la coppia centrale titolare composta da Castan e Burdisso, apparsa immediatamente ben affiatata. Per la panchina, oltre ad Heinze e Romagnoli, forse sarebbe il caso di guardarsi comunque intorno. Il resto è tutto da rivedere soprattutto sugli esterni. Dodò non ha avuto la fortuna di poter mostrare le sue qualità a causa di una ricaduta quasi immediata del ginocchio operato pochi mesi prima. Josè Angel e Rosi non sembrano rientrare nei piani del tecnico e Taddei non può rappresentare una soluzione ottimale, ecco perchè Zeman sta aspettando freneticamente l'aiuto di Sabatini. Aiuti che potrebbero arrivare già nella prossima settimana. Il primo dovrebbe essere il paraguayano Piris, per il quale sembra mancare soltanto l'ufficialità e si fanno, inoltre, sempre piu' insistenti le voci dell'imminente approdo a Roma di Torosidis, secondo ellenico stagionale dopo il sorprendente Tachtsidis. Per quanto riguarda il tedesco Jung e soprattutto Balzaretti le trattative sembrano tutt'altro che agevoli e l'impressione è che molto difficilmente si possa arrivare ad una fumata bianca. Per adesso dunque, in attesa di sviluppi dal mercato, di fumate bianche continuiamo ad accontentarci di quelle del nostro mister che come tutti i vecchi lupi fà fatica a perdere il vizio.

giovedì 12 luglio 2012

Mercato Roma, Jung dichiarato incedibile

Secondo calciomercato.it la trattativa tra il giovane terzino dell'Eintracht e la Roma sembra essere giunta ad un punto di non ritorno. La società tedesca non sembrerebbe  intenzionata a cedere, perlomeno in questa sessione di mercato, il giocatore classe 1990.
L'indiscrezione è stata confermata anche dal giornalista Gianluca Di Marzio, tramite il suo sito ufficiale:

"L’Eintracht dice no. Frenata per Sebastian Jung alla Roma, proprio in queste ore. La proposta di prestito con obbligo di riscatto è stata rifiutata dall’Eintracht Francoforte, che non vuole cedere adesso il terzino classe 1990. Per questo, fanno sapere che Jung verrà tolto dal mercato. Questa può essere una mossa strategia per invitare la Roma a rilanciare ancora, un nuovo tentativo può esserci già per la prossima settimana. Perché la Roma non ha ancora perso le speranze…"

Taddei: "Con Zeman possiamo divertirci"

Dopo un anno passato tra le luci ed ombre, anche a causa della confusione tattica di Luis Enrique sulla giusta collocazione in campo del brasiliano, Taddei sembra pronto a ripartire di slancio nella prossima stagione. La voglia di dimostrare di non essere un calciatore finito sembra tanta, chissà se Zeman e soprattutto la società gli daranno questa ultima opportunità. Ecco le sue parole ai microfoni di Roma Channel al termine della sessione mattuitina di allenamento.

"Come sto? Starete meglio voi col mare, ma stiamo bene anche noi. Per il tipo di lavoro che stiamo facendo meglio qua che lì. A Trigoria finivamo per rimanere in pochi. La preparazione? Tutti si stanno impegnando al massimo, Dodò ha avuto un infortunio molto serio, si è fermato ma è già ritornato. Stiamo cercando di fare il massimo perché la preparazione ci darà un gran vantaggio per iniziare il campionato. I numeri in allenamento? Provo sempre questo tipo di giocate, le facciamo alla fine in allenamento per divertirci. Florenzi? Per la sua età ha una gran personalità, è un giocatore di grandissima prospettiva. Il rapporto con  Zeman? Ho avuto un buon rapporto con tutti gli allenatori, il miglior modo per farlo è parlare alla romana e non rompere le scatole. Cerco di fare le cose per bene, è la mia professione e cerco di farlo con tanto amore. Chi mi dà questa forza d'animo? Un po' tutti, amici, il mio procuratore che è anche un mio amico, la mia famiglia che mi è vicina anche a distanza. Questo mi dà serenità per fare le cose bene, per non perdere la testa, penso che tutta la Roma tenda a rilassarsi ma mi sento un ragazzo fortunato perché ho amici intorno che mi stanno vicino nei momenti difficili. Lo stadio pieno e il rispetto dei tifosi sono la cosa più bella. Dodò? Ha una forza notevole, è umile, ha voglia di imparare così come Lucca, chiedono sempre ai brasiliani del gruppo consigli per imparare la lingua. Ha dimostrato di saper giocare, Lucca altrettanto. Ha un ruolo diverso, sono entrambi da nazionale. Hanno una gran prospettiva. Il fondo? A me piace questa preparazione, ci dà la sostanza per tutto l'anno. Negli altri anni cercavo di allenarmi da solo perché mi mancava un po' di corsa, non mi bastavano quelli in campo. Quest'anno andrà molto meglio. Il ruolo di terzino? E' il secondo anno, è un ruolo di cui conosco la difficoltà, non si può sbagliare un pallone. Se il mister mi vuole lì devo essere più concentrato. Dove possiamo arrivare? E' presto per dirlo, questo è un allenatore italiano, al contrario dell'anno scorso, quando avevamo un allenatore meno esperto che ha proposto un gioco che non è stato seguito da tutti. Zeman conosce bene il calcio italiano, è un allenatore che fa correre la squadra, poi le qualità non mancano e penso che possiamo divertirci molto di più. Chi inserirei tra i brasiliani nella formazione ideale della storia della Roma? Un giocatore che mi ha ispirato, Cafu per la persona che è e quello che ha vinto e che ha fatto in nazionale".

giovedì 10 maggio 2012

Adios Luis Enrique

Ad una giornata dal termine del suo primo campionato sulla panchina giallorossa, Luis Enrique ha scelto di abbandonare il progetto Roma. Verrebbe da aggiungere per la gioia di molti, ma non certamente di tutti. Già, perchè gli attestati di stima, che ha incassato il tecnico asturiano in questi ultimi giorni, nonostante i risultati non lo abbiano di certo aiutato, sono stati davvero innumerevoli. A partire dalle parole di Totti, pronunciate nell' immediato post-partita col Catania, che continuavano ad individuare nello spagnolo l'uomo giusto al posto giusto per riportare finalmente la Roma nelle posizioni che le competono. Concetto ribadito ampiamente anche dalla società,  nelle vesti del suo direttore generale Franco Baldini dettosi addirittura lui stesso pronto a lasciare dinanzi ad una eventuale rimpatriata del tecnico. Ma se società e squadra erano schierati dalla parte di Luis Enrique cosa è stato a spingerlo all'addio? Non possiamo credere che dopo un anno intero di religiosa pazienza, da parte della tifoseria, sia bastato qualche fischio, accompagnato da qualche coro di disapprovazione, in particolare nelle gare casalinghe con Fiorentina, Napoli e Catania, a far maturare una tale decisione. Ecco che allora le ipotesi piu' probabili diventano due. La prima è abbastanza intuitiva, dato che se ne era già parlato in tempi non sospetti. L'addio di Guardiola alla panchina blaugrana ha lasciato vacante un posto chiaramente ambito da molti e non è un mistero che Luis Enrique, come qualsiasi altro allenatore, sarebbe ben contento di guidare quella che fino alla scorsa stagione, ma forse anche in questa, si è dimostrata la compagine piu' forte di tutti i tempi. Senza dimenticare che Barcellona continua anche ad essere la sua vera casa. A tal proposito si era infatti parlato di una clausola inserita nel contratto con la Roma che si sarebbe impegnata a non ostacolare in alcun modo il ritorno in Catalogna qualora il Barca lo avesse richiamato. Il secondo motivo di abbandono, invece, potrebbe nascondere motivi ben piu' preoccupanti. Dopo il famoso chiarimento con i vertici societari, l'allenatore spagnolo potrebbe aver semplicemente perso fiducia nel progetto di rafforzamento della squadra e non sentendosi pronto ad affrontare una nuova annata senza la garanzia di un mercato ricco di rinforzi, avrebbe scelto la strada piu' facile, quella di non rischiare ulteriormente la faccia. In entrambi i casi, da buon professionista, Luis Enrique avrebbe giustamente anteposto il suo interesse personale a quello dei colori giallorossi. Pertanto non è il caso di strapparsi i capelli, così come i giocatori cambiano maglia anche i tecnici possono cambiare giacca, non c'è tempo di pensare a quello che è stato o che poteva essere è già il momento di guardare al futuro e a quanto pare il futuro sembra avere il nome di una vecchia conoscenza del nostro passato, Vincenzo Montella.

lunedì 7 maggio 2012

Roma, Che sarà sarà???

La stagione della Roma da ieri sera puo' considerarsi praticamente conclusa. La vittoria dell'Inter, nel derby di Milano, ha definitivamente spento le speranze giallorosse di partecipare perlomeno ai preliminari di Europa League. Roma quindi fuori dalle competizioni europee per il secondo anno consecutivo, considerando ovviamente l'eliminazione (o umiliazione fate voi) subita in Agosto ad opera dello Slovan Bratislava. Fortunatamente per Luis Enrique ed i suoi giocatori l'ultima di campionato si giocherà lontano dall'Olimpico che certamente non avrebbe accolto col tappeto rosso i protagonisti di un'annata che definire fallimentare è un eufemismo. La squadra, con il nostro capitano in testa, sembra fare scudo attorno al proprio tecnico con un autoassunzione di responsabilità che ha pochi precedenti. In una stagione costellata da molti, probabilmente troppi, errori da parte di Luis Enrique il merito di aver fatto breccia nel cuore dello spogliatoio giallorosso non può non essergli riconosciuto. Confermarlo alla guida tecnica della squadra anche l'anno che verrà è sicuramente una scelta non facile da percorrere, considerando che buona parte della tifoseria sembra pronta a chiedere la sua testa. I motivi non sono difficili da individuare. Escludendo la già citata esclusione dall'Europa l'estate scorsa, il ricordo dei due derby con la Lazio, delle goleade rimediate a Firenze, Lecce, Bergamo, Cagliari e Torino è ancora troppo nitido nella testa dei tifosi, ed a loro non si puo' certo chiedere ancora più pazienza e maturità di quella ampiamente dimostrata durante l'anno. Queste sconfitte, un gioco intravistosi soltanto a sprazzi e piu' di qualche scelta discutibile nella formazione da mandare in campo e nelle sostituzioni a partita in corso hanno gettato piu' di qualche ombra sulle reali capacità dell' ex blaugrana. I prossimi giorni saranno decisivi anche per conoscere le reali intenzioni dello spagnolo, il quale, nonostante abbia incassato la fiducia di squadra e società a piu' riprese, non ha ancora sciolto le riserve riguardo al suo stato d'animo ed alla sua reale voglia di restare alla guida tecnica della Roma. Una cosa è certa, l'attuale rosa, chiunque sarà a dirigerla, ha urgente bisogno di essere rinforzata. Perchè se c'è un'unica e incrollabile attenuante al comunque  lacunoso lavoro di Luis Enrique è che, nonostante le illusorie premesse iniziali, troppi calciatori si sono dimostrati non ancora all'altezza di portare sulle spalle il peso della nostra maglia. Due terzini di ruolo e soprattutto di valore, due difensori centrali, almeno un centrocampista ed un attaccante non possono assolutamente mancare nel prossimo mercato, se si vuole realmente provare ad invertire la tendenza e consegnare a Luis Enrique, o a chi per lui una squadra dall'indiscutibile valore tecnico che non lasci alibi di sorta a nessuno. Il primo anno del famigerato progetto è dunque giunto al termine con ancora mille dubbi e nodi da sciogliere, la certezza da cui ripartire è come al solito una sola, l'immensa passione di noi tifosi che, seppur divisi da varie correnti di pensiero, soprattutto in merito a quale sia la strada piu' giusta da percorrere per il futuro prossimo, non ci farà mai perdere di vista il bene piu' importante, quello della squadra del nostro cuore.