Dopo un anno passato tra le luci ed ombre, anche a causa della confusione tattica di Luis Enrique sulla giusta collocazione in campo del brasiliano, Taddei sembra pronto a ripartire di slancio nella prossima stagione. La voglia di dimostrare di non essere un calciatore finito sembra tanta, chissà se Zeman e soprattutto la società gli daranno questa ultima opportunità. Ecco le sue parole ai microfoni di Roma Channel al termine della sessione mattuitina di allenamento.
"Come sto? Starete meglio voi col mare, ma stiamo bene anche noi. Per il
tipo di lavoro che stiamo facendo meglio qua che lì. A Trigoria
finivamo per rimanere in pochi. La preparazione? Tutti
si stanno impegnando al massimo, Dodò ha avuto un infortunio molto
serio, si è fermato ma è già ritornato. Stiamo cercando di fare il
massimo perché la preparazione ci darà un gran vantaggio per iniziare il
campionato. I numeri in allenamento? Provo sempre
questo tipo di giocate, le facciamo alla fine in allenamento per
divertirci. Florenzi? Per la sua età ha una gran personalità, è un
giocatore di grandissima prospettiva. Il rapporto con Zeman?
Ho avuto un buon rapporto con tutti gli allenatori, il miglior modo per
farlo è parlare alla romana e non rompere le scatole. Cerco di fare le
cose per bene, è la mia professione e cerco di farlo con tanto amore. Chi mi dà questa forza d'animo? Un
po' tutti, amici, il mio procuratore che è anche un mio amico, la mia
famiglia che mi è vicina anche a distanza. Questo mi dà serenità per
fare le cose bene, per non perdere la testa, penso che tutta la Roma
tenda a rilassarsi ma mi sento un ragazzo fortunato perché ho amici
intorno che mi stanno vicino nei momenti difficili. Lo stadio pieno e il
rispetto dei tifosi sono la cosa più bella. Dodò? Ha
una forza notevole, è umile, ha voglia di imparare così come Lucca,
chiedono sempre ai brasiliani del gruppo consigli per imparare la
lingua. Ha dimostrato di saper giocare, Lucca altrettanto. Ha un ruolo
diverso, sono entrambi da nazionale. Hanno una gran prospettiva. Il fondo?
A me piace questa preparazione, ci dà la sostanza per tutto l'anno.
Negli altri anni cercavo di allenarmi da solo perché mi mancava un po'
di corsa, non mi bastavano quelli in campo. Quest'anno andrà molto
meglio. Il ruolo di terzino? E' il secondo anno, è un ruolo di cui
conosco la difficoltà, non si può sbagliare un pallone. Se il mister mi
vuole lì devo essere più concentrato. Dove possiamo arrivare?
E' presto per dirlo, questo è un allenatore italiano, al contrario
dell'anno scorso, quando avevamo un allenatore meno esperto che ha
proposto un gioco che non è stato seguito da tutti. Zeman conosce bene
il calcio italiano, è un allenatore che fa correre la squadra, poi le
qualità non mancano e penso che possiamo divertirci molto di più. Chi
inserirei tra i brasiliani nella formazione ideale della storia della
Roma? Un giocatore che mi ha ispirato, Cafu per la persona che è e
quello che ha vinto e che ha fatto in nazionale".
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