Nessuno avrebbe immaginato che il futuro di "capitan futuro" avrebbe rischiato di tingersi di un colore diverso dal giallorosso. Il Chelsea ci aveva provato qualche stagione fa, con un'offerta da 25 milioni di euro che sembrava non si potesse proprio rifiutare, ma la Roma rifiutò. Purtroppo da quella voce di mercato ad oggi, anche complici una serie di vicissitudini personali, il rendimento di Daniele De Rossi ha smesso di essere sempre e comunque elevatissimo. Per la prima volta nella sua carriera a Roma, ha dovuto fare i conti con le critiche della sua gente che da lui era stata abituata ad aspettarsi sempre e comunque il cento per cento. Nella capitale ha cominciato a diffondersi presso alcune frange della tifoseria la convinzione che tutto sommato, dinanzi ad un'offerta indecente, la permanenza di De Rossi non sarebbe stata affatto indispensabile. Quell'offerta si è tempestivamente ripresentata, le sirene della Premier hanno ricominciato a suonare, questa volta a farsi sotto è stato il Manchester City di Roberto Mancini e degli sceicchi arabi. L'ingaggio proposto a DDR è di quelli da far girare la testa a chiunque, si parla di circa 7 milioni all'anno. La Roma, sapendo che il contratto in essere col centrocampista di Ostia andrà in scadenza tra 10 mesi, ha ovviamente presentato una proposta di rinnovo, a cifre percepite da queste parti soltanto da Francesco Totti. Tutto ciò è la chiara testimonianza che la nuova società sta facendo di tutto per blindare De Rossi, considerato un punto fermo del nuovo progetto giallorosso. In questi giorni, nei quali da piu' parti sono giunte considerazioni riguardo questa situazione, a fare rumore è stato l'assordante silenzio del giocatore. Silenzio che conferma l'assoluta incertezza di Daniele, combattuto, in un momento fondamentale della sua carriera, tra la decisione di legarsi a vita con la squadra che ama o tentare l'avventura oltremanica. Con i primi impegni ufficiali ormai alle porte è inevitabilmente arrivato anche il tempo delle scelte, siamo certi che se la permanenza dipendesse soltanto dal cuore non ci sarebbe storia, purtroppo sappiamo bene che non è così.
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