Niente da fare. La nuova Roma targata Luis Enrique continua maledettamente a soffrire. Stasera doveva servire soltanto a sancire la tanto attesa riconciliazione con la vittoria che, nelle partite ufficiali, manca ormai dall'ultimo match casalingo della scorsa stagione contro la già retrocessa Sampdoria. Il Siena sembrava la giusta vittima sacrificale da immolare sull'altare della causa giallorossa. A quanto pare gli ospiti non erano esattamente dello stesso parere. Ci troviamo dunque a commentare un pareggio, peraltro subito ad una manciata di minuti dal termine, che ha gettato non poche ombre sul futuro della squadra. Il malumore della gente allo stadio al fischio finale è stato chiaro e manifesto. La tolleranza e la comprensione, mostrata dai tifosi, dopo la sconfitta interna con il Cagliari sembrano aver già lasciato il posto alla rabbia ed alla delusione. Colpa probabilmente di un modo di giocare che, per ora, lascia soltanto intravedere possibilità di successo. Un possesso palla che mai riesce a tradursi in una chiara occasione da rete. Eppure finalmente oggi eravamo riusciti ad assistere alla prima realizzazione non scaturita da calcio piazzato. Il goal di Osvaldo, su assist di Borriello, sembrava in grado di poter scuotere l'attacco giallorosso dal torpore di questo avvio di stagione. Purtroppo l'illusione non è durata molto. Gli esterni non esterni della Roma continuano a non convincere. Tutte le manovre della squadra si interrompono inevitabillmente appena superata la trequarti avversaria. Totti continua a non trovare un interlocutore alla sua altezza. Le pur numerose incursioni sulle fasce non hanno mai prodotto un cross degno di nota. Oltre al goal, tra le occasioni propizie per la Roma, si segnalano soltanto una sventola da fuori del bosniaco Pjanic, terminata a fil di palo ed un diagonale del giovane Borini, subentrato nel finale ad un irriconoscibile Borriello. Decisamente troppo poco per una squadra che sta studiando da grande. Anche oggi lo spagnolo Bojan ha dovuto assistere all'intera gara dalla panchina, per lui soltanto qualche minuto di riscaldamento. Anche questa è apparsa una decisione quantomeno discutibile, considerati gli sforzi fatti dalla società per portare a Roma il giovane prodotto del vivaio del Barcellona. Vederlo relegato al ruolo di quinta punta dopo soltanto due giornate di campionato fa senza dubbio impressione. Parma è improvvisamente diventato un crocevia fondamentale per il prosieguo del cammino, sarà importante tenere gli occhi aperti, inciampare ancora potrebbe essere pericoloso.
quest'anno andrà seriamente male...!
RispondiEliminaSe contiunua cos' mesà che Luis Enrique il panettone non lo mangia...
RispondiEliminaTroppo lenti e prevedibili, una squadra per ora senza nè arte nè parte. Sono pessimista
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