
Fino a sole due stagioni fa questa era la sfida che portava allo stadio ed incollava al televisore migliaia di tifosi. L'incontro tra le due squadre decideva tutto quanto c'era da decidere riguardo il calcio in Italia. Quella alla quale, nostro malgrado, abbiamo assistito stasera è stata invece una delle partite più sgangherate mai disputate tra Inter e Roma da calciopoli in poi. La formazione iniziale mandata in campo da Luis Enrique ha subito messo a rischio le coronarie di molti tifosi giallorossi. La scelta di schierare Taddei e Perrotta come terzini, rispettivamente sinistro e destro, è apparsa subito come l'opera di un genio oppure di un folle. Fortunatamente questa coraggiosa innovazione tattica, a parte qualche comprensibile svarione, non ha causato danni irreparabili, grazie soprattutto alla pochezza degli attaccanti avversari. Già perchè se il buon Milito fosse stato questo anche nel 2009 la Roma potrebbe già vantare quattro titoli nazionali nel proprio palmares. Se poi aggiungiamo la prematura uscita di Stekelenburg ( a proposito in bocca al lupo al portierone olandese), grazie alla vena omicida del brasiliano Lucio, ed il conseguente ingresso di Lobont, il quadro aveva assunto proporzioni ancora più preoccupanti. Fortuna che il resto della retroguardia giallorossa era invece composto da un attentissimo Burdisso e da un Kjaer autore di una prestazione enorme sotto ogni punto di vista. In fase di contenimento è stato comunque importantissimo anche l'apporto di Daniele De Rossi, apparso finalmente di nuovo in grande spolvero. Il rientro a centrocampo di Pizarro ha sicuramente restituito alla manovra della Roma un protagonista fondamentale, ma l'intesa con Pjanic è ovviamente ancora tutta da costruire, tutto ciò si è tradotto in campo in un possesso palla spesso sterile e confuso. Nota dolente della serata è stato ancora una volta l'attacco, apparso lento, prevedibile e privo dello spunto necessario a superare una difesa tutt'altro che impenetrabile. Il più positivo dei tre è stato senza dubbio il giovane Borini, che non ha tremato minimamente al suo debutto dal primo minuto dinanzi alla Scala del calcio. L'ex giocatore del Parma, fino alla sostituzione, ha disputato una partita di grande impegno che oltre a renderlo pericoloso sotto porta in un paio di occasioni, gli ha permesso di essere spesso utile in fase difensiva in raddoppio a Perrotta. Purtroppo nemmeno Totti è riuscito ad emergere dalla mediocrità generale vista stasera in campo, la sua prestazione è stata condita da troppe imprecisioni in appoggio e da una vistosa difficoltà nell'arrivare al tiro, complice ovviamente anche la sua posizione spesso troppo arretrata. Il peggiore della serata è stato ancora una volta il neo acquisto Osvaldo. Le due occasioni piu' pulite per aggiudicarsi l'intera posta in palio sono nostro malgrado capitate sui suoi piedi, l'esito non è stato sicuramente dei migliori. L'argentino è apparso per lunga parte della gara un corpo estraneo alla squadra, mai capace di uno spunto interessante, troppo lento e farraginoso per essere vero, ma soprattutto per essere costato18 milioni. Speriamo che il tempo dia ragione a Sabatini per far si che Osvaldo non diventi il bidone d'oro del mercato 2011. Data la sconcertante prestazione del numero 9 della Roma, l'ingresso in campo di Marco Borriello è sembrato quanto meno intempestivo e soprattutto ai danni del giocatore sbagliato, Borini. La prima vittoria stagionale della Roma è dunque rimandata ancora una volta, Luis Enrique esce nuovamente a bocca asciutta, l'impressione è che onestamente, contro un Inter irriconoscibile, anche questa Roma in costruzione avrebbe potuto fare molto di più. Il cammino è ancora all'inizio, non è certamente tempo di processi, ma ci vuole una vittoria, speriamo arrivi domenica col Siena.